Ostia – Rossetti, blush, smalti, ombretti e rossetti per un totale di 1 milione e 200 mila pezzi sono stati intercettati e posti sotto sequestro dai Baschi verdi del II gruppo di Ostia.


E’ stata così sventata l’immissione sul mercato di un’altra massiccia ondata di cosmetici potenzialmente tossici per la salute pubblica. I prodotti erano stati nascosti nell’ennesimo deposito scoperto dai finanzieri nella zona tra via Prenestina e via dell’Omo, a Roma, luogo  “prediletto” per lo stoccaggio di merce introdotta nel territorio dello Stato illegalmente. Si tratta di merce contraffatta o non rispettosa della normativa in materia di sicurezza.

 

I Baschi verdi sono riusciti a risalire alla centrale di rifornimento, un immenso capannone industriale, partendo dai controlli di routine nei negozi del litorale romano che vendono prodotti per l’igiene e la cura della persona. In possesso degli elementi  è quindi scattato il blitz.


Una volta all’interno del capannone, le Fiamme gialle si sono trovate di fronte ad un impeccabile magazzino in cui erano stoccati accuratamente, in base alla marca ed al modello, matite, smalti, ombretti, trucchi e altri prodotti per il make-up - quantificati in circa 1 milione e 200 mila pezzi - per cui è scattato immediatamente il sequestro.

 
Una parte della merce, quasi 1 milione e 100 mila pezzi, presenta delle etichette prive delle indicazioni prescritte dalla normativa comunitaria e nazionale in tema di sicurezza, mentre circa 27 mila pezzi avrebbero impresso il marchio Ce contraffatto. Tutti i prodotti sarebbero quindi da considerare potenzialmente nocivi per la salute dei consumatori. 

 
Questa operazione si aggiunge alle attività contro l'abusivismo commerciale e la contraffazione portate avanti dalle Fiamme gialle del Lido. Sabato 18 agosto il colonnello Alessandro Barbera, comandante del gruppo, ha reso noto il bilancio delle primie sei settimane di verifiche durante le quali sono stati posti sotto sequestro oltre 536.000 articoli.

 

Un cittadino di nazionalità cinese è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria di Roma per i reati di importazione e commercializzazione di merce pericolosa o non sicura, oltre ad essere segnalato all’autorità amministrativa per le irregolarità relative alla mancanza delle indicazioni obbligatorie sulle etichette.

 
L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo predisposto dal comando provinciale della guardia di finanza nell’ambito del “III Patto per Roma sicura” e coordinato dalla sala operativa.