Ostia - Legàmi - Rete di Associazioni  chiama ad un incontro dei cittadini con gli amministratori locali. L’appuntamento è per giovedì 10 ottobre, alle ore 9.30, presso il liceo Anco Marzio di Ostia. Al centro del dibattito scuola pubblica e gratuita per tutti i bambini nella fascia 0-6 anni, riorganizzazione dell'educazione degli adulti sul territorio e la costituzione di una Consulta territoriale della Scuola. Interverranno Alessandra Cattoi, assessore capitolino alla cultura, Sandro Lorenzatti, assessore alla cultura del municipio X, e Ornella Bergamini, presidente commissione scuola e cultura del municipio X. Il percorso dello scorso anno su Scuola e Costituzione ha condotto i partecipanti (un centinaio, di cui molti studenti) a riflettere sulla Costituzione a partire dalla realtà dei nostri giorni e dei nostri quartieri e a ragionare sui cambiamenti possibili. La scuola è della Repubblica, non degli insegnanti, non degli studenti... ma neanche dello Stato, come fu sotto il regime fascista. La scuola è "per la cittadinanza", è strumento con cui si attua l'art. 3 della Costituzione, perchè tutti siano davvero cittadini sovrani, emancipati, liberi, uguali.  Sono emerse alcune imprescindibili  parole d'ordine. Basta tagli, meno spese militari, mai più finanziamenti alla scuola privata, più investimenti, risorse, progettualità a favore della scuola pubblica statale; autonomia reale (e non solo dichiarata e tradita), ma in un forte sistema nazionale, per  una scuola aperta, flessibile, inclusiva, in grado di accogliere ed accompagnare tutti e ciascuno, con scelte pensate, democratiche, condivise.


Si è ritenuto che è realmente possibile già oggi di una presenza diversa nella scuola: conoscere, studiare le possibilità ed opportunità già esistenti, conoscere e difendere i diritti di ciascuno). Essere presenti, anzi far conoscere e promuovere gli organismi di partecipazione democratica, faticosamente ottenuti con le lotte degli anni Sessanta-Settanta, in un processo di apertura e democraticazzazione iniziato dalla Costituzione, anzi dalla Resistenza. Le Assemblee, il Collegio Docenti, il Consiglio d'Istituto con le sue prerogative, le scelte economiche, di priorità di spesa e di indirizzo. Ogni decisione può essere più o meno democratica, condivisa, finalizzata al bene di tutti o di pochi. In questo senso una Consulta territoriale avrebbe il senso della comune analisi dei bisogni e relativa programmazione con la partecipazione delle scuole, ma anche dei diversi soggetti del territorio (dalla cultura all'economia). E poi, ancora, alzando lo sguardo, si è immaginato un Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione davvero partecipato da rappresentanze di tutta la società (poichè la scuola non è settore, ambito, isola... ma istituzione) e con nuove competenze, obbligato e determinante punto di riferimento del Ministro di turno e del Parlamento. Inoltre: mettere a tema e sviluppare quanto la Costituzione prevede sull'obbligo scolastico, arrivare gradualmente ai diciott'anni, alzando ai quindici il patrimonio di conoscenze e competenze condivise e immaginando una scuola capace di incrociare talenti, attese, differenze. Senza separare precocemente (tornando indietro di cinquant'anni) il canale della formazione tecnica e professionale da quello dell'istruzione liceale, come si è fatto negli interventi legislativi degli scorsi anni. Anzi, cominciando a riallineare e compensare le differenze socialmente determinate fin da una Scuola d'Infanzia statale davvero possibile per ogni bambino, pensando la scuola  0-6 anni come pienamente inserita nel Sistema Nazionale dell'Istruzione e Formazione, scuola della Repubblica a pieno titolo. E finendo con il riorganizzare sul territorio, per quanto è nelle competenze delle Amministrazioni locali, l'educazione degli adulti - tratto decisivo di una progettazione che prenda in carico sul serio le nuove forme di inoccupazione, disoccupazione, NEET.

 

Agli Amministratori locali che si sono resi disponibili al confronto con i cittadini chiederemo di discutere su quanto attiene alle loro competenze: scuola 0-6 anni, educazione degli adulti e la costituzione di una Consulta territoriale della Scuola. In modo particolare chiediamo che nel X Municipio venga deliberata la nascita e vengano statuite le relative competenze e composizione di un organismo di Consultazione sulle politiche scolastiche (Consulta della Scuola). Riteniamo che le politiche scolastiche locali, che vedono coinvolte tutte le scuole del territorio, le amministrazioni locali dei diversi livelli, le organizzazioni sindacali, le molte associazioni di studenti e genitori, nonchè i tanti soggetti che sul territorio con le scuole collaborano ed interagiscono, debbano essere deliberate tenendo conto di una seria consultazione, congiunta, in un organismo che veda insieme dette componenti. Chiediamo – e riteniamo che sia possibile – che per il primo il nostro Municipio (aprendo la strada a simili politiche e delibere) costituisca un simile organismo, chiamato per delibera approvata in Consiglio municipale e comunale, ad esprimere non solo pareri, ma ad elaborare insieme ai decisori politiche di indirizzo: sarebbe un fruttuoso esempio di quella partecipazione dal basso che la riforma degli anni Novanta sulle autonomie locali ha lasciato monca, . Darebbe, inoltre, una notevole spinta a quello sviluppo che negli anni è rimasto bloccato spesso proprio a causa di una scarsa o nulla collaborazione tra le componenti citate, riguardo ai temi della scuola (ne sia un esempio per tutti la situazione della struttura conosciuta come "ex GIL"). Lo dichiara la portavoce di Legàmi, Mirella Arcamone.