Ostia, oggi il primo anniversario della chiusura del Country club Castelfusano
Ostia – Ricorre oggi il primo anniversario della chiusura del Country club Castelfusano, il campeggio che con la sua capacità di 4.000 utenti rappresenta uno dei villaggi turistici più grandi d’Europa.
Era l’8 marzo del 2012 quando le Fiamme gialle del II gruppo di Ostia apposero i sigilli alla struttura, motivando la chiusura per presunti abusi edilizi e dando così seguito al mandato della magistratura.
Il tribunale di Roma aveva ordinato la demolizione, attualmente in corso, di alcuni manufatti abusivi presenti nell’area e la presentazione di un progetto di ripristino che sarà concordato in conferenza di servizi.
Nel frattempo, nel corso dell’ultimo anno, sono state realizzate molte iniziative per sollecitare la riapertura del Country club, la cui chiusura ha portato al licenziamento di circa 60 lavoratori e moltissimi disagi per gli utenti, che da allora non hanno più avuto accesso al campeggio.
Ma i disagi maggiori li stanno subendo 23 famiglie che abitano all’interno della pineta. Queste persone sono rimaste infatti senza luce né acqua nonostante tra loro vi siano dei malati gravissimi.
Il 22 febbraio scorso sono state consegnate oltre 1.200 firme al sindaco di Roma Gianni Alemanno per chiedere la riconvocazione di una conferenza dei servizi per la riapertura del Country Club.
Presenti alla consegna il consigliere capitolino Francesco Smedile e il consigliere municipale Alessandro Paltoni, insieme al rappresentante del Comitato dei campeggiatori, Stefano Bertozzi.
Il sindaco si è dichiarato d’accordo nel convocare la conferenza di servizi, un atto propedeutico per permettere che la struttura venga riconsegnata agli oltre 4.000 frequentatori prima dell’estate.
“Esprimo vivo apprezzamento per l’operato della magistratura e della guardia di finanza, sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei cittadini, spesso vittime di una parte della classe politica disattenta alle loro esigenze”, dichiara Tonino Ricci, capogruppo Idv del municipio XIII.
“A questo proposito vorrei ricordare che era il 29 marzo del 1996 quando fu istituita la Riserva naturale statale del litorale romano. Sono così trascorsi 17 anni ma ancora non è stato definito il piano di gestione della riserva a tutela e salvaguardia del suo patrimonio ambientale”, spiega il consigliere dipietrista.
“Intanto, nel 2007 fu posto sotto sequestro il camping Capital, inserito nella riserva, dove erano stati costruiti dei manufatti in cemento. Una decina di giorni fa abbiamo appreso in commissione controllo e garanzia che l’area è stata dissequestrata: abbiamo chiesto al dipartimento competente di conoscere le relative prescrizioni perché i cittadini hanno il diritto di sapere”.
“Alle 23 famiglie che non per loro scelta stanno vivendo quegli enormi disagi esprimo profonda solidarietà. E’ assurdo che nel terzo millennio invalidi gravissimi si vedano negare diritti fondamentali. Nonostante i tentativi del presidente Giacomo Vizzani sono in condizioni disumane”, conclude Tonino Ricci.
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