Ostia – A quattordici mesi dalla chiusura del camping Country club Castelfusano, il campeggio di Ostia posto sotto sequestro dalla guardia di finanza, forestale e municipale l’8 marzo dello scorso anno su disposizione della magistratura, ieri 70 dipendenti e circa 600 proprietari dei bungalow hanno protestato in Campidoglio per chiedere la riapertura della struttura.

“Siamo pronti a riaprire”, fa sapere la società proprietaria del camping. Durante i mesi successivi al sequestro, sono stati effettuati la demolizione degli edifici ritenuti abusivi e avviata la riqualificazione dell’area, così come richiesto. E sono stati circa 130 i proprietari di alcune casette che hanno speso del denaro per renderle mobili, su ruota, sempre come richiesto dal giudice.  Tuttavia, nel campeggio, che sorge all’interno della pineta, nella riserva naturale del litorale romano, non sarebbe mai avvenuta alcuna cementificazione in quanto i manufatti poggiavano su delle piattaforme di tufo. Ma nonostante la struttura sia stata messa a norma, l’ordine di dissequestro tarda ad arrivare. Gli ex lavoratori sono senza occupazione, i proprietari non possono accedere ai bungalow e godere delle vacanze mentre l’estate è alle porte. Se non si apre subito si rischiano perdite di denaro ingentissime. Un danno enorme. La prossima settimana, forse, fanno sapere, dovrebbe interessarsi del caso la trasmissione televisiva ‘Le Iene’.

 
Il 22 febbraio scorso erano state consegnate oltre 1.200 al sindaco di Roma Gianni Alemanno per chiedere la riconvocazione di una conferenza dei servizi per la riapertura del campeggio Castelfusano Country Club. Presenti alla consegna il consigliere capitolino Francesco Smedile e il consigliere municipale Alessandro Paltoni, insieme al rappresentante del Comitato dei campeggiatori, Stefano Bertozzi. Il sindaco si era dichiarato d’accordo nel convocare la conferenza di servizi, un atto propedeutico per permettere che la struttura venga riconsegnata agli oltre 4.000 frequentatori prima dell’estate.