Ostia – Nessuna ipotesi di chiusura per il Centro paraplegici di Ostia. Anzi: è previsto per la prossima settimana un incontro con il direttore generale della Asl Roma D, Alessandro Cipolla, “per definire le misure più idonee a superare eventuali criticità”. Lo dichiara la Regione Lazio in una nota: “In riferimento alle dichiarazioni del consigliere regionale, Francesco Storace, si precisa che non c’è alcuna ipotesi di chiudere il Cpo di Ostia. Inoltre la prossima settimana  è già previsto un incontro con il Direttore generale della Asl Roma D per definire le misure più idonee a superare eventuali criticità”.


Il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, Francesco Storace ha infatti denunciato l'imminente chiusura di un piano della struttura lidense in seguito ad una sua visita personale ai pazienti per constatare la gravità della situazione: "Il responsabile del dipartimento infermieristico ha praticamente deciso - prosegue - mettendolo per iscritto, che va chiuso subito il terzo piano di degenza della struttura. E' evidente che si sta ripetendo la stessa storia che trovammo nel 2000, quando pero' riuscimmo a sventare la chiusura". "La Regione - conclude Storace - deve semplicemente trasferire al Cpo alcuni infermieri evitando di creare panico in malati gravissimi e alle loro famiglie".

 

A sostenere la mancata chiusura del centro di viale Vega anche Lucio Di Camillo, Uil Fpl. Questo il testo: “Non c'è pace per il Cpo di Ostia: rischio chiusura di posti letto. Il responsabile infermieristico ha scritto una lettera in cui propone la chiusura di un piano di degenza, sembra che questa lettera sia in mano al direttore sanitario della Asl Roma D e non si esclude che proceda alla chiusura. Servono almeno 4 infermieri per evitare la chiusura di una parte del Cpo. Le soluzioni ci sono, ma non si capisce perchè l'azienda non le vuole attuare. Sono soluzioni a costo zero, infatti non c'e' bisogno di nuove assunzioni, ma gli infermieri si trovano già in azienda. Ad esempio si possono reperire collocando gli oltre 30 infermieri dell'ex-inrca(istituto sulla via Cassia che ha chiuso a dicembre) lavoratori pagati da Gennaio e non ancora collocati. Oppure procedere alla collocazione di lavoratori individuati da una ricognizione del personale fatta dall'azienda stessa e non si capisce perchè ancora non attuata. Da anni si lotta contro il depotenziamento di questa struttura, CPO che non riesce a decollare propri per questi tentativi di smantellamento. Smantellamento che ha sempre cercato di evitare il compianto Gennaro Di Rosa ed oggi combattuto dai malati a denti stretti. Il CPO non si tocca. Le soluzioni ci sono. Dirigente Uil Fpl Di Camillo Lucio”