Ostia, crisi del turismo balneare. Barbadoro: “Servono idee ‘nuove e fresche’”
Ostia – Oggi splende il sole, le temperature sono alte come si conviene ad una giornata di piena estate e le spiagge di Ostia sono affollate. Ma nel week-end appena trascorso lo scenario era completamente diverso: ombrelloni chiusi, stabilimenti deserti e pioggia. Come in pieno autunno. Lungomare desolatamente vuoto in barba alla pedonalizzazione. Un quadro decisamente sconfortante, tale da preoccupare seriamente imprenditori balneari e ristoratori per una stagione che fino a questo momento non è ancora decollata. Ruggero Barbadoro, presidente regionale della Fiab – Federazione italiana balneari, nonché titolare dello storico lido Venezia, ad Ostiatv ha detto: “Siamo fuori gioco. Per risolvere una situazione che si trascina ormai da qualche anno bisogna trovare insieme un sistema di investimenti per poter lavorare anche d’inverno. Se piove, come è successo nel fine settimana”, spiega, “turisti e romani non vengono come è successo sabato scorso ad un gruppo di infermieri: era tutto prenotato ma la pioggia li ha spaventati. Eppure dopo un po’ è tornato il sole”.
Il presidente dell’associazione di categoria sostiene che è necessario “trovare delle soluzioni per attirare i turisti tutto l’anno” visto che l’estate non è più una garanzia. “Noi stiamo cercando di affrontare la crisi, combattendo per ridurre l’Iva al 10 per cento”, prosegue. “Per quanto riguarda il costo dei servizi che offriamo in spiaggia, sono fermi da sette anni per favorire i clienti, venendo loro incontro in considerazione dell’attuale difficile situazione economica, anche se abbiamo costi fissi per l’acqua calda, la luce o, come per il Venezia, per mantenere la piscina. Il punto è che dal 2000, dopo Cineland, qui sul territorio è tutto fermo: nessun investimento importante. Per rilanciare il turismo servono cose ‘nuove’, ‘fresche’, che invece di essere realizzate ad Ostia vengono create altrove. Penso ad un grande Luna park, per esempio”.
Che cosa ne pensa della pedonalizzazione?, chiediamo. “Sono d’accordo sulla chiusura al traffico del lungomare: è una bella iniziativa”, risponde Ruggero Barbadoro, “ma penso anche che 2,5 chilometri siano un tratto troppo lungo. E credo che bisognerebbe puntare sulla qualità degli eventi da proporre altrimenti perché venire a Ostia? Il lavoro è cambiato: la nostra tavola calda adesso lavora solo nel fine settimana: la gente si porta tutto da casa, a cominciare dal panino. E’ tutto cambiato. Gli stili di vita sono cambiati. A cominciare dai ragazzi che in spiaggia non vengono perché la sera vanno in discoteca e a letto all’alba. Per questo occorre trovare insieme investimenti e soluzioni”, conclude. Anche quest’anno la crisi si è fatta sentire: calo degli abbonamenti e dei consumi del 40, 50 per cento, cui si è aggiunto il tempo di un’estate che meteorologicamente parlando si è fatta attendere.
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