Ostia -  Si fa preoccupante la situazione per i piccoli assistiti presso il Centro di riabilitazione di Ostia. "Ad oggi nessuna pratica che attesti la volontà di accreditare il Cro è stata firmata come invece promesso dopo il nostro sit-in di qualche settimana fa, mentre sulla prossima chiusura dell'Audiomedical ci sembra chiaro che non c'è la volontà di trovare una soluzione".

E' quanto dichiara in una nota CasaPound Italia a margine dell'incontro avvenuto ieri con i vertici della Asl Roma D al quale hanno partecipato i rappresentanti del "Comitato genitori bambini disabili" e Marco Belmonte, consigliere del XIII muncipio del Partito democratico.

"Quello che è emerso dall'incontro - ha spiegato Daniele Lavenia, portavoce del comitato genitori - è imbarazzante: la Asl Roma D non sapeva nemmeno dell'esistenza dell'Audiomedical che fino ad oggi ha fatto terapie ad oltre 50 bambini, accredidati dalla Asl Roma A ma che svolgevano le attività ad Ostia, territorio di competenza dell'azienda sanitaria Roma D e che tra pochi giorni rimarranno in mezzo ad una strada”.

“Inoltre il direttore, Ferdinando Romano, non ha ancora firmato la documentazione per avviare l'iter per l'accreditamento del Cro, la struttura di Ostia che ospitava oltre 120 bambini disabili e che la Asl aveva garantito di riaccreditare entro pochi giorni. Siamo di fronte ad una vera e propria presa in giro nei confronti di tutte quelle famiglie che si trovano ora ad affrontare una situazione tragica con bambini costretti ad interrompere terapie fondamentali per la loro crescita", afferma Lavenia.

Nel pomeriggio di ieri i genitori hanno poi chiesto un incontro al presidente del XIII municipio Giacomo Vizzani al quale parteciperà anche CasaPound Italia.

"E' evidente che non c'è nessun interesse politico a risolvere questa situazione - dichiara Luca Marsella di Cpi - ma lo si dica chiaramente ai genitori. Non si facciano promesse che poi non saranno mantenute e non si speculi su bambini disabili. Quello che diremo al presidente Vizzani è proprio questo: se l'amministrazione ed i consiglieri sono troppo impegnati per la campagna elettorale e non possono interessarsi ad un'emergenza sociale come questa della quale probabilmente nemmeno ne sono a conoscenza abbiano il coraggio di dirlo guardando negli occhi quelle famiglie che ogni giorno lottano per poter assicurare ai loro figli le dovute cure".