Ostia, dedicata a monsignor Riva l’11° edizione della Festa del libro e della lettura
Ostia – E’ dedicata al ricordo e all’attualità di monsignor Clemente Riva, a quindici anni dalla morte, l’11° edizione della Festa del libro e della lettura che si svolgerà il 29 e 30 marzo nel teatro-salone della chiesa di Santa Monica a Ostia. Sono trascorsi quindici anni dalla morte del vescovo rosminiano Clemente Riva. Era il 30 marzo del 1999 e l’Associazione culturale che porta il suo nome vuole onorarne la memoria e l’eredità spirituale, valida anche per i non cattolici e i non credenti, con l’undicesima edizione della Festa del libro e della lettura di Ostia, che si svolgerà nel teatro-salone della chiesa di Santa Monica sabato 29 e domenica 30 marzo prossimi.
In particolare, sarà il parroco-prefetto di Santa Monica, monsignor Giovanni Falbo, a ricordarci l’attualità della figura umana e religiosa del sacerdote, i suoi insegnamenti nell’ambito della cultura, dei laici, della vita ecclesiale, della carità, del dialogo ecumenico e interreligioso. Durante la conferenza di monsignor Falbo, prevista per la mattina di domenica 30 marzo, verranno anche proiettati filmati d’epoca con l’arricchimento di alcune significative testimonianze da parte di chi lo ha conosciuto, stimato e mai dimenticato. In chiesa, poi, la Messa delle 11.30 sarà celebrata in suo suffragio e, per sottolineare l’importanza della ricorrenza, verrà animata dalla Corale polifonica di Santa Monica diretta dal Maestro Marcello Cangialosi. Alla sua memoria è dedicato anche un parco a Ostia Lido, a via delle Baleniere, inaugurato ufficialmente il 4 luglio del 2011 affinché il suo nome resti per sempre legato ad Ostia, ma adesso ripercorriamo brevemente la sua vicenda biografica.
Nato a Medolago, nel bergamasco, il 5 giugno del 1922, Clemente Riva si è dedicato in modo speciale all’apostolato della carità sociale e all’impegno per il dialogo ecumenico e interreligioso. In particolare, ha organizzato insieme a Elio Toaff, allora Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, la storica visita di papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga (13 aprile 1986). Convinto propugnatore del rinnovamento introdotto dal Concilio Vaticano II, come religioso e come studioso rosminiano, si è impegnato con tutte le proprie forze nella promozione del pensiero filosofico e religioso di Antonio Rosmini, fondatore dell’Istituto della Carità, di cui faceva parte, portando al centro del dibattito culturale italiano ed europeo del post-Concilio una delle più grandi figure del pensiero cristiano e della Chiesa cattolica nell’Ottocento, oltre che riconosciuto tra i “padri” spirituali della nazione italiana.
Ordinato sacerdote nel 1951, dal 1975 al 1998 mons. Riva è stato vescovo ausiliare di Roma per il settore sud, un’ampia zona comprendente in particolare Ostia e Acilia, che egli conobbe molto bene grazie alle continue visite pastorali e alle sue frequentazioni non solo del clero locale, ma anche di tanti semplici credenti che in lui trovavano un punto di riferimento sicuro. Spesso, da giornali, radio e tv, mons. Riva veniva invitato ad esprimere il proprio illuminato ed equilibrato giudizio su delicate questioni morali o su controversi fatti di cronaca. Durante il suo apostolato richiamava i cittadini (e i cattolici in particolare) ai propri doveri verso il bene comune, alla partecipazione adulta e responsabile della cosa pubblica, all’impegno per combattere vecchie e nuove forme di disagio e di ingiustizia sociale. Memorabile in questo senso rimane la sua partecipazione al convegno detto dei “mali di Roma” nel febbraio del 1974: nel clima arroventato degli “anni di piombo”, Clemente Riva poneva con forza la “questione morale” della politica, che tradisce se stessa quando abbandona i suoi più alti riferimenti etici, ma anche l’esigenza di un profondo rinnovamento della comunità ecclesiale, che deve tornare capace di schierarsi con i poveri e con gli ultimi. Uomo colto e di profonda spiritualità, Clemente Riva muore a Roma il 30 marzo 1999. Ha curato la pubblicazione di varie opere di Antonio Rosmini (la più celebre s’intitola “Delle cinque piaghe della Santa Chiesa”) per sostenere la “riabilitazione” del pensiero filosofico rosminiano di fronte al Magistero della Chiesa, coronata grazie anche a lui, ma dopo la sua morte, dalla beatificazione dello stesso Rosmini, avvenuta nel 2007.
(Per un ritratto completo, ricco di citazioni dalle sue opere e di testimonianze, vedi il libro “Clemente Riva, vescovo del dialogo”, scritto da Gianni Maritati e Fabrizio Condò e pubblicato dalle Edizioni Rosminiane di Stresa nel 2000. Chi desiderasse avere una copia del libro, può mandare un’email a: assclementeriva@gmail.com.).
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