Ostia, denunciato per diffamazione Paolo Ferrara, candidato presidente M5S
Ostia – Scatta una denuncia per diffamazione nei confronti di Paolo Ferrara, candidato alla presidenza del municipio X, (ex XIII), per il Movimento 5 Stelle. A presentarla è Andrea Schiavone, candidato al consiglio municipale con la Lista civica Marino. Motivo? Le dichiarazioni a mezzo stampa del Grillino, anche sul sito di Beppe Grillo, giudicate “gravissime, false e tendenziose” in relazione alla notizia dei cinque chioschi sottoposti a sequestro sulla spiaggia di Castelporziano da parte della capitaneria di porto. In particolare è questa la frase ‘incriminata’: “Molteplici sono i poteri coinvolti nella cattiva gestione e ‘profanazione’ delle spiagge del popolo di Roma. Ci sono responsabilità evidenti, dai membri silenti del Pd agli sprovveduti amministratori del Pdl, passando per tutti quelli che per convenienza elettorale (vedi coalizioni) oggi tengono la bocca ben cucita”, sottolinea Schiavone.
"Il link alla voce 'coalizioni' si riferisce all'articolo del quotidiano Repubblica dove si cita anche la Lista Civica Marino di cui il sottoscritto, per il X Municipio, fa parte. Non accettiamo in alcun modo questo modo becero di fare politica, soprattutto da parte di chi, come Paolo Ferrara, vive da sempre ad Ostia e risulta arruolato nella guardia di finanza (di Ostia) dal 1989. Allora, glielo domandiamo noi: dove era Paolo Ferrara negli ultimi 10 anni?”, domanda ancora Schiavone. Per parte sua, Paolo Ferrara aveva attaccato sia Andrea Tassone, capogruppo Pd e candidato alla presidenza del municipio per il centrosinistra, sia l’intera giunta di centrodestra. “Sembra che le strutture che operavano sugli arenili da oltre dieci anni, assegnate da amministrazioni di destra e sinistra, non abbiano mai pagato canoni di concessione e servizi, passando da cubature originali di 70 mq a 10 volte di più. Com'è possibile che queste violazioni passino inosservate agli occhi degli amministratori?”, si chiede il candidato del M5S. Da qui le sue considerazioni sui “molteplici poteri coinvolti nella cattiva gestione e ‘profanazione’ delle spiagge del popolo di Roma”. E Ferrara conclude affermando che “la magistratura ha avviato le indagini per scoprire se ci siano altri responsabili e per capire chi ci sia dietro a questa vicenda che evidenzia un possibile intreccio tra potere politico, mafie e imprenditori. Vano è stato il tentativo della giunta municipale di rinnovare, in fretta e furia, la convenzione con i gestori dei chioschi poiché prima è arrivata la magistratura e subito dopo, il silenzio dei partiti”.
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