Ostia – “Ostia è una priorità assoluta su cui sono impegnati, insieme, il sindaco e l’intera amministrazione. La lotta alla criminalità organizzata, alle infiltrazioni mafiose e alle intimidazioni verso imprenditori e cittadini onesti è un dovere sul quale questa amministrazione vuole dimostrare la massima determinazione”, ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino nel corso dell’incontro avvenuto questo pomeriggio in Campidoglio con il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, che oggi ha rassegnato le sue dimissioni da minisindaco al Nazareno, alla presenza del commissario Pd Matteo Orfini e del senatore Stefano Esposito, commissario dem Ostia. Come già reso noto, la delega sul litorale, che il X Municipio con le dimissioni dell’intera giunta ha riconsegnato al Comune, è stata affidata all’assessore capitolino alla legalità, Alfonso Sabella, “vista la complessità e la delicatezza dei problemi da risolvere”. “Inoltre”, comunica in una nota il Campidoglio, “Rossella Matarazzo, vicecapo di gabinetto del sindaco, con delega alla sicurezza, sovrintenderà alla polizia locale di Ostia in attesa della nomina del nuovo comandante del gruppo dei vigili”.



Il primo cittadino ha anche “confermato l’impegno ad una rotazione piena delle posizioni di direzione della macchina amministrativa del Municipio, in coerenza con quanto stabilito già dall’amministrazione: questa rotazione avverrà in tempi brevi come richiede la situazione drammatica di questo territorio”. Per quanto riguarda il tema rovente delle dimissioni del minisindaco, dopo che il sindaco Marino e lo stesso presidente Tassone hanno concordato sulle “prime misure” relative alla rotazione di dirigenti e funzionari, si sono trovati d’accordo sul fatto che “il presidente Tassone sta lavorando, in collaborazione con il sindaco, per verificare se esistono i presupposti per proseguire la sua esperienza amministrativa”. Possibile, dunque, un ripensamento del minisindaco? Oggi la ‘forzatura’ e quello che è stato definito da stamani ‘tsunami’ o ‘terremoto’ politico. Ma che la maggioranza municipale fosse in una crisi profonda non è propriamente una novità. Le voci di dimissioni si rincorrevano da giorni, così come quelle che vedevano a rischio le poltrone dei quattro assessori in quota al Pd dei sei municipali, Antonio Caliendo ai lavori pubblici e al litorale, Emanuela Droghei al welfare e salute, Marco Belmonte all’ambiente e Andrea Storri al bilancio. Nel corso della conferenza al Nazareno il commissario Orfini e il presidente Tassone hanno chiesto la nomina di un commissario e la rotazione dei dirigenti del municipio per combattere mafia e corruzione al mare di Roma, richiesta questa accolta dal primo cittadino. Il minisindaco ha voluto ribadire che “l’amministrazione non si dimette per lotte interne ma per lanciare un appello al sindaco”.


“È necessaria una assunzione collettiva di responsabilità che deve partire dal riconoscimento della specificità del X Municipio”, ha detto stamattina Tasone al Nazareno: “Ostia e il suo entroterra non sono un Municipio come tutti gli altri. Sin dal nostro insediamento abbiamo richiesto la rotazione dei dirigenti e delle posizioni organizzative della macchina amministrativa. Abbiamo chiesto che venisse risolta la problematica legata alla polizia locale e una maggiore attenzione sulle spiagge. Il nostro grido accorato, tuttavia, è rimasto inascoltato. La mia amministrazione con coraggio ha operato per il ripristino della legalità: in questi giorni, solo per fare uno tra i tanti esempi, è stato pubblicato il bando per la demolizione degli abusi sulla spiaggia di Castelporziano, la spiaggia di tutti i romani, dove proprio gli abusi si sono perpetrati negli anni. Ma non possiamo essere soli in questa battaglia, il coraggio e la passione hanno bisogno di strumenti amministrativi e di risorse economiche per raggiungere gli obiettivi fissati”, aggiungendo però che “la mia decisione potrà essere riconsiderata se si metterà in atto la rotazione dei dirigenti della Pa e se il Campidoglio procederà con la nomina di un commissario straordinario per la delega al litorale. Ostia merita la considerazione che nessuno negli anni ha mai riconosciuto". Andrea Tassone da oggi ha a disposizione venti giorni per tornare sulla sua decisione.


L'opposizione, da Forza Italia al Movimento 5 Stelle a Casapound, è dura. "Si tratta di dimissioni di facciata", afferma il capogruppo M5S Paolo Ferrara: "Tassone ha infatti responsabilità importanti ed è praticamente indifendibile. Qui ci vogliono mostrare un Pd vittima della mafia e propinare un commissario per il litorale, la realtà è che il Partito Democratico è il primo responsabile della mala-gestione del X Municipio e con lui il sindaco Marino, al quale chiediamo nuovamente di liberare Roma e riconsegnare ai cittadini la possibilità di scegliere nuovi amministratori all'altezza della Capitale". "Le tanto auspicate dimissioni del Presidente Tassone sono giunte oggi, dopo mesi di scandali e malgoverno. Fin dall'inizio la nostra posizione è stata quella di chiedere l'auto scioglimento affinché fosse la politica a prendersi le proprie responsabilità e ritrovasse legittimazione attraverso le elezioni. In particolare la richiesta di un delegato del Sindaco al Litorale, da parte proprio del Presidente, è evidentemente ridicola e dimostra quanto Tassone non sia in grado di continuare a governare, tanto da arrivare a supplicare Marino di commissariarlo. Siamo alle comiche. Qualora le dimissioni fossero ritirate sarebbe l'ennesima messa in scena del PD, una pagliacciata tesa solo a prendere in giro ulteriormente i cittadini. Una vera truffa. Solamente le elezioni potranno restituire dignità all'Istituzione e far ripartire il Municipio, che ormai da tanto tempo giace immobile per la poca credibilità dell'attuale maggioranza. Si vada immediatamente al voto e si rimandi al popolo sovrano la decisione", dichiarano in una nota congiunta il coordinatore romano di Forza Italia Davide Bordoni, il coordinatore di Forza Italia del X Municipio Mariacristina Masi e il capogruppo del Partito in Consiglio Municipale Tommaso D'Annibale.  Sabato 21 marzo, alle 17, sit in di Casapound in piazza della Stazione vecchia per chiedere nuove elezioni.