Ostia, è morto Enrico Spada: il questore vieta i funerali pubblici
IL QUESTORE NICOLO’ D’ANGELO - Il questore Nicolò D’Angelo ha disposto che i funerali possano svolgersi soltanto in forma privata con un provvedimento che vieta “lo svolgimento della cerimonia funebre in luoghi pubblici, fuori dai luoghi destinati al culto o con modalità clamorose, prescrivendo invece ai familiari lo svolgimento del rito in forma strettamente privata ed esclusivamente all’interno dei locali della chiesa”.
I FUNERALI SHOW - Con questo provvedimento il questore D'Angelo intende evitare quello che accadde l’estate dello scorso anno con i funerali clamorosi di Vittorio Casamonica a Cinecittà tra lanci di petali di rose dal cielo, carrozza trainata da sei cavalli neri con corteo, manifesti e gigantografie nonché la colonna sonora del Padrino. Ad accogliere il feretro in una affollatissima piazza San Giovanni Bosco le centinaia di familiari e amici del capoclan dell'omonima famiglia di rom e sinti da anni attivi nella zona dell’Anagnina, Morena e Romanina. Un funerale sfarzoso che proseguì con il trasporto della bara su una Rolls Royce alla fine della funzione religiosa, che si svolse nella basilica di Don Bosco, fino all’ultima dimora in quella giornata, il 21 agosto, destinata a rimanere nelle cronache. A causa del corteo e dell’assembramento si ebbero ripercussioni al traffico sulla via Tuscolana, paralizzata.
ENRICO SPADA – Enrico Spada, noto nel panorama criminale e accusato di gestire il racket delle case popolari, dello spaccio e dell’estorsione, era stato arrestato il 12 aprile scorso dai carabinieri del Gruppo di Ostia nell’ambito dell’operazione ‘Sub Urbe’. I militari di via Zambrini, dopo una serie di approfondite indagini, avevano dato esecuzione all'ordinanza di “custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia” nei confronti di 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di “lesioni personali aggravate e illecita detenzione di arma da sparo, aggravati dalle modalità mafiose” “tentata estorsione in concorso”.
LE INDAGINI – Secondo quanto emerso dalle indagini, era emerso l’interesse degli Spada nella gestione delle case popolari di Nuova Ostia. Gli alloggi venivano assegnati dal clan a delle famiglie bisognose che pagavano “all'organizzazione un corrispettivo in denaro”, sottraendone la gestione regolare agli organi istituzionali.
LE CASE POPOLARI – Gli appartamenti popolari si trovano in via Antonio Forni, via Domenico Baffigo e viale Vasco de Gama. Qui abitano molti appartenenti alla famiglia Spada, che esercita un forte controllo territoriale. Gli investigatori, indagando, attraverso intercettazioni telefoniche e successive attività di riscontro, avevano accertato che anche Enrico Spada, con altri membri della famiglia, aveva "preso possesso di numerose unità abitative popolari, eludendo le discipline che regolano la regolare assegnazione delle abitazioni che prevedono una graduatoria stilata da Roma Capitale - Dipartimento Politiche Abitative”.
L’ARRESTO – Pelé era stato pertanto arrestato e si trovava in carcere assieme ad altri 9 membri di quello che gli investigatori considerano un vero e proprio clan mafioso, egemone nel territorio di Nuova Ostia Nuova, come spiegato nell'ordinanza dell'operazione ‘Sub Urbe’. Enrico Spada, uno dei re di piazza Gasparri, oltre ad essere impegnato nello spaccio avrebbe gestito il business delle case popolari, occupate e ‘assegnate’ dagli Spada a loro discrezione. Dopo Romoletto Spada, Pelé era considerato il numero due, particolarmente noto per la sua violenza.
I FAMILIARI – Sui social i familiari e gli amici piangono la morte di Pelè.
AGGIORNAMENTO 23 luglio 2016
I funerali di Enrico Spada si sono svolti nella mattina di sabato 23 luglio presso la parrocchia di Santa Bonaria, a Nuova Ostia, in forma strettamente privata, così come disposto dal questore di Roma Nicolò D'Angelo, alla presenza di familiari e amici.
All'esterno erano presenti due blindati, polizia e carabinieri. Dopo la cerimonia religiosa il carro funebre si è avviato verso il cimitero per la tumulazione.
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