Ostia – Alla vigilia delle elezioni del prossimo 24 e 25 febbraio il Comitato civico 2013 del municipio XIII lancia la proposta per una astensione civile dal voto, motivandola e informando su come non incorrere in sanzioni.

 

 

Ecco di seguito il “manifesto” del comitato:

 

 

 

“Alcune precisazioni, vista la confusione regnante.

 

LE ELEZIONI

 

 

 

1. Le schede bianche e quelle nulle non rientrano nel conteggio dei voti validi e non concorrono al premio di maggioranza.

 

 

 

2. E' attribuito ai movimenti o partiti politici un rimborso in relazione alle spese elettorali sostenute per le campagne per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, del Parlamento europeo e dei consigli regionali nonché per i referendum. 

 

 

 

3. I rimborsi elettorali vengono riconosciuti ai partiti/movimenti che superano l’1% e che siano dotati di un atto costitutivo e di uno statuto (il Movimento 5 Stelle, privo di statuto, non potrà mai accedere ai rimborsi; non è dunque una sua scelta rinunciare ai rimborsi ma una disposizione di legge). 

 

 

4. L’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. I rimborsi sono corrisposti con cadenza annuale, in misura pari, per il primo anno, al 40 per cento della somma spettante, e, per i quattro anni successivi, al 15 per cento della somma spettante. 

 

 

 

5. I contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti  e  dai movimenti politici sono pari a euro 91.000.000 annui: il 70 per cento come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e quale contributo per l’attività politica, il restante 30 per cento, a titolo di cofinanziamento. Gli importi sono da considerare come limiti massimi. 

 

 

Per maggiori informazioni

 

 

 

LEGGE 6 luglio 2012, n. 96

 

 

Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, nonche' misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali. (12G0120) (GU n.158 del 9-7-2012 )

 

IL VOTO

Il voto è un diritto costituzionale di tutti gli italiani che hanno il dovere civico di esercitarlo. Non c’è alcun obbligo di legge od alcuna sanzione amministrativa se non si vota. Il voto è una delle forme di partecipazione alla democrazia, ma non l’unica. 

 

L’ASTENSIONE

 

 

Una forma particolare del diritto-dovere di voto è l’astensione. Se motivata e giustificata non ha affatto carattere di rinuncia al proprio diritto e tantomeno è espressione di qualunquistico disinteresse. Al contrario, essa nasce da una piena e profonda assunzione della responsabilità di un così grave gesto, nel nome e al servizio di  una più alta coscienza civica. Nessuno può obbligarci a votare se non siamo convinti fino in fondo che il nostro voto possa concorrere a determinare una sana politica nazionale.

 

I CANDIDATI

 

 

Il sistema elettorale prevede che i candidati siano coloro proposti dai partiti per una carica pubblica elettiva (politica o amministrativa). Anche gli eventuali meccanismi di preselezione impiegati dai partiti (nomine dirette, primarie, votazioni online, etc.) prevedono una scelta senza alcun contributo dell’elettorato. Ne segue che se i cittadini non si sentono rappresentati dai partiti, le liste dei candidati possono non risultare adeguate all’espressione di voto desiderata dall’elettorato.

 

RIFORMA ELETTORALE

 

 

Da molti anni si chiede a gran voce una radicale riforma elettorale che consenta di mitigare il potere dei partiti e dei movimenti nel forzare all’elettorato le proprie scelte in fase di selezione dei candidati. In particolare si chiede che le liste siano composte da candidati onesti e con alti valori morali nonché culturali e che tra questi ci sia rinnovamento e competenza politica e/o amministrativa. La società civile che esprime l’elettorato, deve potersi sentire rappresentata nella scelta dei candidati. Nessuno vuole più votare ‘il meno peggio’ come invece accade da troppo tempo.

 

PERCHE’ E’ L’ASTENSIONE CIVICA

 

1. I partiti e i vari movimenti non rappresentano più la volontà del popolo italiano perché, travolti ogni giorno da scandali, si sono trasformati in comitati di affari sempre più legati ai poteri forti collusi con le organizzazioni criminali.

 

 

2. Le scelte dei candidati all’interno delle liste elettorali ricadono da troppo tempo sugli stessi nomi che rappresentano per i partiti/movimenti una garanzia di improponibile continuità.

 

 

3. Finti candidati spacciati per ‘il nuovo che avanza’, scelti tra giovani, donne o rappresentanti della società civile, sono invece già inveterati gregari di partito, maturati all’interno del burocratismo e del carrierismo delle loro rispettive formazioni, parte integrante dello staff politico di bassa qualità morale e culturale ch’è purtroppo uno dei peggiori mali che affliggono il nostro paese.

 

 

4. In una logica di formazione d’appartenenza gli stessi candidati degni e decorosi accettano senza fiatare la presenza di candidati improponibili nel loro medesimo schieramento.

 

 

5. I programmi elettorali sono tutti in sostanza uguali, alcuni per giunta conditi di imbarazzanti utopie che finiscono per peggiorarne la credibilità da parte dell’elettorato, stufo di promesse.

 

IL NOSTRO OBIETTIVO

 

 

• Esercitare l’astensione attiva presentandosi a votare e votando scheda bianca.

 

 

 

• Delegittimare tramite l’astensione al voto la competizione elettorale tra partiti e movimenti facendo sentire la voce dell’elettorato attivo. Nessuno degli eletti potrà vantarsi di rappresentare ‘la maggioranza degli elettori’. 

• Evidenziare con l’astensione la necessità di una riforma elettorale, contestando che l’attuale sistema contraddice il principio della libertà di espressione del cittadino vanificando di fatto il principio rappresentativo dei partiti/movimenti, sostituito con una prassi fondata sulla cooptazione all’interno di un gruppo chiuso e autoreferenziale.

 

 

 

 

• Combattere l’astensionismo passivo facendo verbalizzare in sede di seggio elettorale le motivazioni della propria astensione attiva in funzione dell’art. 104, comma 5, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 facendo scrivere a verbale: “Il sottoscritto xxxx yyyy, presa evidenza delle liste dei candidati presentati dai partiti, pur avendo assolto il proprio dovere civico di recarsi a votare, intende protestare contro l’attuale sistema elettorale che vanifica di fatto il diritto costituzionale di voto di ogni cittadino in quanto lesivo della libertà di espressione, così come recitato dall’art. 48, comma 2 della Costituzione Italiana.”

 

NOTE (da Wikipedia)

 

La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata formulata principalmente dall'allora Ministro per le Riforme, Roberto Calderoli, che in un'intervista televisiva la definì «una porcata». Proprio per questo venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori. Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.

 

 

 

Con l'attuale sistema l'elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, di indicare preferenze. L'elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti”.