Ostia – E’ ancora emergenza a Ostia, Acilia, Infernetto, Axa e Casalpalocco a causa di un inadeguato servizio di raccolta dei rifiuti che va avanti ormai da settimane, come continuiamo a rilevare e come ci segnalano i residenti dei diversi quartieri del X Municipio che, attraverso Ostia Tv, intendono lanciare un ‘appello urgente’. In queste giornate calde, poi, le temperature elevate contribuiscono a peggiorare una situazione già di per sé critica benché in alcuni quartieri, come Dragoncello, per esempio, l’Ama abbia assicurato un ‘servizio nello standard’, come riferiscono i cittadini.

LA SITUAZIONE – A parte, però, qualche fortunata ‘isola felice’, nel resto del territorio le scene che si offrono alla vista sono piuttosto desolanti, come Ostia Tv rilevò una decina di giorni fa dopo aver effettuato una sorta di ‘tour de
l degrado’ partito proprio da Ostia e che toccò le strade del centro della città dove incontrammo cittadini che, armati degli smartphone, immortalavano mucchi di rifiuti, cassonetti traboccanti, marciapiedi sudici ai cui lati, ad intasare i tombini, c’erano cartacce, residui alimentari, bottiglie e lattine. Scattiamo foto e poi inviamo l’ennesima segnalazione all’Ama, alla polizia locale, al sindaco Raggi, al Municipio e ai giornali con la speranza che intervenga qualcuno: se necessario, a questo punto, andrebbe bene anche l’esercito”, ci spiegarono indignati: “paghiamo forse tasse salate com la Tari al comune di Roma per avere i topi che passeggiano tra l’immondizia?”.

I RIFIUTI – Negli ultimi due giorni, lunedì e ieri, martedì, non è accaduto alcun miracolo, a meno che questa notte un esercito, ma di netturbini, non sia intervenuto ripulendo l’intero territorio del X Municipio. Fino a ieri, però, questa era la situazione. Postazioni dei cassonetti trasformati in discariche più o meno grandi dove si accumulano sacchetti con la spazzatura appesi o più spesso lasciati a terra per giorni, come a Ostia e Axa, per esempio.

 
I NOMADI - Punti di raccolta dei rifiuti dove, a peggiorare una situazione già di per sé drammatica sotto il profilo dell’igiene e del decoro, arrivano i nomadi che, dopo aver rovistato all’interno dei cassoni in cerca di qualcosa di loro gradimento, finiscono con il buttare tutto all’aria… Il risultato? Altri rifiuti a terra, come abbiamo appurato lunedì ‘in diretta’ a piazza San Leonardo da Porto Maurizio, ‘cuore di Acilia’ per la presenza dei negozi, della banca e dell’ufficio postale, dei giardini dove si ritrovano pensionati e mamme con i bambini, della chiesa e dello store Oviesse. Una donna rom con tanto di carrello, mentre pescava da un cassonetto, gettava tutto all’aria. Quando le abbiamo fatto presente che era vietato, ha replicato mandandoci a quel paese, e continuando imperterrita a frugare. I pensionati che hanno assistito allo scambio di battute hanno affermato: “Succede sempre, è sempre così e poi vanno a rivendere queste schifezze presso la Torre Acea di Ostia, ai mercatini della merce raccogliticcia”.



L’APPELLO URGENTE“Appello urgente! Liberate Ostia da questo cancro!”, è lo sfogo di M.A., residente in via Piola Caselli, a Ostia levante, che sta conducendo una quotidiana battaglia contro la sporcizia e il degrado della città anche attraverso i social. “Mi vergogno di vivere in questo posto”, spiega a Ostia Tv, “ormai sono 50 anni che abito qui e onestamente, con mio grande rammarico, non posso dire che la mia vita sia migliorata, anzi... Il punto è che noi di Ostia siamo cittadini di serie D… A volte quasi mi convinco che tutto questo in fin dei conti ce lo meritiamo, in fin dei conti abbiamo la facoltà di scegliere”. Il signor M.A. ha cristallizzato con una serie di scatti eloquenti i rifiuti in via Piola Caselli e in via Diego Simonetti “ma in tutta Ostia è così”. 


All’Infernetto, un residente ci riferisce che il servizio è deficitario di tanto tempo: “Abito in una strada dove da giorni non ritirano né umido né differenziata: mica posso tenermi i rifiuti in casa o davanti alla porta, dove ho visto certi grossi topi. Così, alla fine, infilo tutto in un grosso sacco e lascio nei quartieri dove ci sono i cassonetti. Mi dispiace, ma cos’altro posso fare? Al numero Ama non risponde nessuno”.

L’INDIGNAZIONE ALL’AXA – All’Axa sale l’indignazione dei cittadini. “Una volta Axa e Casalpalocco era considerati quartieri residenziali, modello per la cura del verde e delle strade. Una volta. Adesso sulle strade di Palocco passate al comune vengono testati gli ammortizzatori dei fuoristrada, mentre davanti ai cancelli si accumulano per giorni e giorni  sacchetti e buste dell’immondizia per la mancata raccolta del porta a porta, mentre le postazioni di cassonetti dell’Axa, gli unici rimasti in zona, si trasformano in discariche a cielo aperto”, afferma Maurizio Giandinoto, un residente.



PERSONALE E MEZZI INSUFFICIENTI – Secondo Maurizio Giandinoto, “tutto dipende dalla sciagurata decisione dei dirigenti dell’Ama, o di chi per loro, di introdurre la raccolta porta-a-porta senza avere personale e mezzi sufficienti per effettuarla, né i soldi per assumere e comprare centinaia di furgoncini, oppure di mantenere in alcune zone-cuscinetto la raccolta tradizionale tramite cassonetti, ben sapendo che gli utenti alla fine sarebbero stati costretti a buttare lì l’immondizia visto che la raccolta domiciliare non funziona, creando indecorosi cumuli di spazzatura maleodorante, dove banchettano allegramente topi, cani randagi e gabbiani. Senza contare che, specialmente con le alte temperature estive, ne risente anche la qualità dell’aria e aumenta il pericolo di malattie infettive”. “Fatto sta che all’Axa, come in tanti altri quartieri di Roma, la situazione è diventata insostenibile e non si vede come il neo sindaco, Virginia Raggi, possa risolverla in breve tempo, stante il profondo rosso delle casse comunali e l’incapacità gestionale dei vertici Ama”, sottolinea. Da sottolineare che la prima cittadina, che oggi, mercoledì 6 luglio, presenterà informalmente la sua giunta, dovrà mettere mano all’Ama, il cui consiglio di amministrazione si era dimesso due settimane fa. Dimissioni respinte? Probabile. Ma resta urgente evitare quella che sembra una catastrofe vera e propria.

LO SCIOPERO DI VENERDI’ 8 LUGLIO – “Le Organizzazioni Sindacali del comparto servizi funebri e cimiteriali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel hanno indetto uno sciopero per l’intera giornata di venerdì 8 luglio 2016”, si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell’Ama. “L’astensione in oggetto, prevista per l’intera giornata, per tutti i turni di lavoro, con inizio nella giornata di venerdì 8 luglio, riguarda i lavoratori Ama S.p.A. addetti alle attività cimiteriali. Complessivamente, data la rappresentatività delle OO.SS. sopra indicate, Ama fa presente che potrebbero verificarsi dei disagi nella regolare erogazione dei servizi funebri e cimiteriali normalmente assicurati. L’azienda assicurerà comunque tutte le prestazioni indispensabili previste negli accordi previgenti. Per interventi di emergenza, saranno attivi 24 ore su 24 i numeri della Centrale Operativa AMA: 0651693339, 0651693340, 0651693341”, conclude la nota.