Ostia, al liceo scientifico Enriques prosegue l’occupazione della scuola
Ostia – Al liceo scientifico di Ostia prosegue l’occupazione della scuola da parte degli studenti. La decisione è stata presa mercoledì scorso al termine di un’assemblea, una delle tante che si sono svolte negli ultimi giorni nell’istituto di via Angelo Olivieri, per proseguire non soltanto nella protesta contro i tagli alla scuola pubblica e contro il decreto Aprea ma anche, a quanto riferiscono gli studenti e i docenti del classico Anco Marzio, per “divergenze” tra ragazzi, dirigenza e insegnanti.
La questione sarebbe complessa, tuttavia. La stessa occupazione dell’Enriques non sarebbe frutto di una scelta condivisa. Alcuni studenti sarebbero infatti stati contrari a questa forma “estrema” di lotta e avrebbero optato per soluzioni diverse, mentre i più giovani avrebbero insistito per metterla in atto.
Ed intanto l’occupazione dovrebbe proseguire fino, almeno, a domani. All’Anco Marzio e al Labriola i ragazzi hanno “dialogato” con i docenti decidendo di rinunciare a questa protesta.
Per quanto riguarda l’Anco Marzio, il liceo Labriola e le altre scuole, il prossimo martedì 6 novembre si riuniranno in assemblea per decidere le successive strategie. La professoressa Mirella Arcamone della Rsu del liceo di via Capo Sperone ha anticipato l’attuazione di un flash mob per mercoledì 7, a piazza Anco Marzio. Ma la conferma si avrà soltanto martedì, al termine dell’assemblea.
La situazione attuale segue due settimane di agitazioni e mobilitazioni nel corso delle quali studenti e insegnanti si sono trovati a condividere gli stessi problemi. E’ un autunno caldissimo che precede ad un inverno che si annuncia quanto mai agitato. A meno di un dietro front dell’esecutivo.
Nel frattempo piovono critiche e contestazioni sull’occupazione dell’Enriques. “Esprimiamo preoccupazione e imbarazzo per le occupazioni delle scuole”, dichiara in una nota l’Associazione La ciurma - Missione sociale Ostia Lido: “sia immediatamente convocata la commissione scuola e i dirigenti scolastici. Pur comprendendo il disagio dei minori nelle scuole del territorio esprimiamo forte imbarazzo per la modalità di protesta violenta messa in atto. La violenza e la rabbia non possono gestire alcuna problematica e vanno condannate senza se e senza ma”, affermano.
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