Ostia, coppia diabolica cerca di estorcere denaro ad un uomo: un arresto e una denuncia
Ostia – Scoperta un’estorsione ai danni un uomo di 33 anni ad opera di una ragazza rumena di 19 anni che, dopo averlo adescato, ha cercato insieme al complice, spacciatosi per un carabiniere, di estorcergli una somma di denaro. Grazie all’intervento della polizia di Ostia il malvivente, D.C., 35 anni, italiano, è stato arrestato per estorsione ed usurpazione di titolo mentre la giovane è stata denunciata. Indagini tutt’ora in corso per scoprire se la coppia faccia parte di un’organizzazione criminale dedita a questo tipo di reato.
Si è conclusa quindi con l’arresto in flagranza di reato l’indagine-lampo condotta dagli agenti del commissariato di via Genoese Zerbi, diretto dal primo dirigente, dottor Antonio Franco, avviata nei confronti di D.C. che ieri è stato ‘pizzicato’ subito dopo aver ricevuto una somma di denaro da un 33enne, incensurato, anch’egli di nazionalità italiana, rimasto coinvolto in una bruttissima disavventura dopo aver conosciuto la giovane rumena. Questi i fatti, secondo la ricostruzione degli investigatori. Il malcapitato, dopo essere stato “agganciato” dalla donna durante un viaggio in treno sulla tratta che collega Lunghezza con Fiumicino, dove lavora, aveva trascorso con lei un pomeriggio in un bar della Capitale. All’appuntamento, però, la coppia era stata avvicinata da un uomo che, lasciando intendere di essere il compagno della ragazza, aveva inscenato un’accesa discussione con la ragazza, insultandola fino a passare alle vie di fatto picchiandola violentemente. Ma il presunto fidanzato geloso non si era limitato a questo e aveva minacciato di morte il 33enne dicendogli di aver salvato la rumena da un giro di prostituzione gestito da un clan di albanesi e pretendendo 100 euro per ogni ora trascorsa con lei. A quel punto il 33enne, spaventato e preoccupato, era riuscito a far salire la donna sulla propria auto ma dopo un breve inseguimento era stato raggiunto dall’aggressore a bordo di una moto. Era stato minacciato di nuovo di morte e gli aveva intimato di fermarsi, senza però riuscirci in quanto il ragazzo era riuscito a scappare dandoci dentro con l’acceleratore e filando via a tutta velocità. Apparentemente sconvolta la ragazza aveva confessato che l’uomo era effettivamente il suo ex ragazzo, un maresciallo dei carabinieri, che non si era rassegnato alla fine della loro storia d’amore. Per convincerlo gli aveva mostrato tramite l’account di un noto network una foto che lo ritraeva nella divisa dell’Arma. Intanto, proprio ieri il ragazzo, che si trovava al mare a Ostia, aveva ricevuto sul proprio cellulare una telefonata dell’aggressore che, dopo essersi qualificato come appartenente all’Arma dei carabinieri, lo aveva nuovamente minacciato intimandogli di pagare una somma di 500 euro per evitare un arresto per favoreggiamento alla prostituzione e fissando subito un appuntamento presso un bar al quartiere Tiburtino. Il 33enne si era recato in commissariato per denunciare l’accaduto. E mentre si trovava lì aveva ricevuto un’altra telefonata.
Dopo aver contrassegnato le banconote agli agenti non è restato che presentarsi presso il luogo dell’appuntamento dove poco dopo si è presentato l’estorsore che, ricevuti i soldi, è stato immediatamente bloccato e tratto in arresto. Successivi accertamenti hanno consentito di verificare che l’arrestato e la 19enne rumena, denunciata in stato di libertà per concorso in estorsione, erano ospiti da alcuni giorni presso un albergo di Guidonia. Ulteriori accertamenti hanno permesso di appurare che l’uomo, incensurato, disoccupato e da poco separato, si trova in grosse difficoltà economiche per debiti di gioco e per questo era stato anche allontanato dall’abitazione dei propri genitori. Insomma, un disperato che aveva i perso grosse somme di denaro ed aveva anche venduto i gioielli di famiglia. A questo riguardo, gli è stata anche sequestrata una moto di grossa cilindrata di colore rosso con cui si era presentato all’incontro, che, con grande sorpresa degli agenti, al momento del trasporto in ufficio aveva il serbatoio pressoché vuoto. Il mezzo, inoltre, era privo di copertura assicurativa. Gli agenti stanno tuttora verificando il modus operandi della coppia, non escludendo che i due facciano parte di un’organizzazione criminale specializzata in questo tipo di reato: al vaglio eventuali denunce presentate presso gli uffici della capitale.
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