Ostia - Il Movimento 5 Stelle perde un altro ‘pezzo’. La senatrice Fabiola Anitori, eletta nel municipio X, lascia il movimento di Grillo per passare al Gruppo misto. “Lascio, non riconosco più l'impostazione iniziale”. E intanto è di nuovo sotto attacco il sito di Casaleggio. Il ‘Restitution day’ spostato di qualche giorno. La senatrice Anitori, 51 anni, romana, segue l’esempio delle colleghe Adele Gambaro e Paola De Pin, oltre a Marino Mastrangeli espulso come la Gambaro dal M5S. La notizia avrebbe colto di sorpresa i senatori stellati, che non erano a conoscenza della sua decisione. La Anitori ha consegnato la lettera di dimissioni dal M5S a un assistente, esprimendo la volontà di passare al Misto e spiegando di non ritrovarsi più nel percorso indicato dal M5S.


Il ‘Restitution day’ del M5S, intanto, slitta ancora di qualche giorno. L'evento che celebrerà la restituzione di metà indennità e diaria non spesa dei parlamentari pentastellati non si terrà più lunedì, ma con ogni probabilità verrà fissato martedì o mercoledì prossimo. Lo staff sta lavorando all'organizzazione dell'evento cui prenderà parte Beppe Grillo e dove non dovrebbe mancare anche Gianroberto Casaleggio.  Commentando l’abbandono della senatrice sul blog ‘Gli anticorpi del Movimento 5 Stelle’, pubblicato da Paolo Ferrara, capogruppo M5S al municipio X, Marco, un attivista, dichiara: “Una doccia fredda che arriva subito dopo la vicenda della senatrice Adele Gambaro.  E ancora una volta una goccia di sudore scende lungo la schiena dei tanti elettori che vedono in questi passaggi lo spettro di quella politica combattuta e avversata con tutte le loro forze. Un goccia di sudore che corre in parallelo alle lacrime di delusione e rabbia che si formano soprattutto negli sguardi strizzati e increduli di alcuni attivisti del X Municipio durante l'ultima riunione tenutasi a Ostia. E' incredibile guardare negli occhi questi uomini e donne portatori di idee così semplici e pure da sembrare irraggiungibili. Ieri sera si è sentito risuonare la parola democrazia così tante volte che non saprei più nemmeno dargli un significato. Questa parola, spesso abusata, usata a sproposito, ha funzionato invece come un mantra che ha riportato l'attenzione verso quella linfa vitale che sta dietro al Movimento e dentro le persone che ne fanno parte: la voglia di esserci e di gridare in faccia al mondo che l'onestà deve essere coltivata e rispettata come un valore inalienabile, inestimabile”, scrive Marco. “La defezione della senatrice Anitori è vissuta con particolare dolore proprio perché l'elezione di questa "cittadina" è stata possibile proprio grazie al duro lavoro e all'appoggio degli attivisti che hanno usato le loro facce per portarla "nell'Olimpo" della politica”.