Ostia - "Abbiamo presentato un’interrogazione in Campidoglio perché la decisione del Municipio di annullare la deliberazione del 2003, che vieta l’occupazione suolo pubblico al Pontile coinvolge l’intera città di Roma. Non possiamo credere che la Raggi, dopo tutto quello che ha detto in questi anni, permetta quello che, in quasi trent’anni, nessuna amministrazione ha mai avuto il coraggio di fare. Anzi, seguendo lo spirito sancito dalla Legge del 1939 e dalle seguenti, si è sempre provveduto a salvaguardare l’area da appetiti di vario genere.

D’altronde non occorre una grande sensibilità per comprendere che la vendita, seppure temporanea, di porchetta o cianfrusaglie, non è in linea con quanto si cerca di fare da oltre ottant’anni, per tutelare le meravigliose bellezze che abbiamo sul mare. Nessuno ha mai messo in dubbio che il Pontile fosse zona franca per il commercio, tranne i pentastellati del X Municipio, che sin dall’inizio hanno visto la Deliberazione del 2003, che riprende quella del 1997, come qualcosa di cui sbarazzarsi.

La giustificazione addotta è che la terrazza di Roma sia aperta ad attività a scopo di lucro solo su decisione del Consiglio e con permessi temporanei, senza ulteriori dettagli e paletti. Si dà il via così a una serie di richieste che non sarà facile arginare, ci auguriamo che la Sindaca ci risponda al più presto e non sacrifichi il pontile solo per accontentare qualcuno dei suoi. La città deve essere, per un Sindaco, la priorità".

Lo dichiarano in una nota congiunta il Capogruppo di FDI in Assemblea Capitolina Andrea De Priamo e il Consigliere di FDI in X Municipio Mariacristina Masi.