Ostia – L’escalation di omicidi e di episodi di violenza che hanno visto vittime le donne è allarmante tanto da richiedere, a mio avviso, una revisione delle pene previste per questo tipo di reati. E’ infatti  assolutamente inconcepibile la frequenza con la quale, quasi ogni giorno, veniamo a conoscenza di questi casi.


I numeri sono allarmanti. Secondo i dati forniti dal Telefono Rosa, nel 2012 sono state 124 le donne vittime di violenza. Nei primi mesi del 2013 sono oltre 10 le vittime ferocemente uccise in nome di un “amore” malato e assassino. Morti che spesso rappresentano solo l’ultimo atto dopo anni, talvolta decenni, di violenze. Un vero e proprio “bollettino di guerra”: donne che nella maggior parte dei casi vengono maltrattate fra le mura domestiche dal marito nel 48% dei casi, dal convivente nel 12%, dall’ex nel 23%, come denuncia l’associazione di volontarie. E nel resto del mondo le cifre sono addirittura allucinanti. Lo dichiara Gaetano Di Staso, già portavoce del comitato di quartiere Ostia antica-Saline.

 

“Una donna maltrattata, minacciata, molestata, umiliata da violenze fisiche o psicologiche è un dramma e un danno per la società intera. Non un trascurabile effetto collaterale di una storia d’amore finita male. Inconsciamente siamo tutti coinvolti e responsabili. Lo sapevano tutti che prima o poi qualcosa sarebbe successo: i vicini, il quartiere intero, persino al pronto soccorso e al commissariato di zona dove fioccano a volte denunce inascoltate. La maggior parte delle manifestazioni di violenza in Italia sono sotto-denunciate nel contesto di una società patriarcale dove la violenza domestica non è sempre vissuta come un crimine. E resta spesso la percezione che le risposte dello Stato non saranno appropriate o utili”, prosegue.

 

“Per mettere fine a questa lunghissima serie di violenze servono interventi immediati: è necessario riconoscere l’urgenza e istituire finalmente un Osservatorio nazionale che segua il fenomeno. Aderisco pertanto, dando la mia solidarietà e adesione, all’iniziativa che si terrà domenica 19 maggio a Dragona in occasione della Fiaccolata per Michela, Alessandra e le altre. Contro ogni forma di violenza. Basta con il femminicidio: vogliamo una legge che tuteli le donne”.