Ostia, finti poliziotti rapinavano le prostitute: nuove accuse. E altri 4 arresti
Ostia - Sarebbero altre sette le rapine ai danni di alcune prostitute messe a segno nel corso degli ultimi mesi ad Ostia, Acilia e in diverse zone della capitale, tutte riconducibili ad una banda di rapinatori che si fingevano poliziotti. Secondo quanto emerso dagli sviluppi delle indagini condotte dagli agenti del commissariato di Monteverde, diretto dal dottor Antonio Roberti, i nuovi elementi e i nuovi riscontri avrebbero aggravato il quadro accusatorio delineando precise responsabilità in altri fatti e portando all’emissione di altre quattro ordinanze di custodia cautelare. Dopo la denuncia di una delle vittime ed mesi di indagini, gli agenti erano riusciti ad individuare i componenti della banda che con il stesso “modus operandi” rapinavano le lucciole, privandole di denaro, orologi e telefoni cellulari ed in alcuni casi obbligangole, sotto la minaccia delle armi, a subire violenze sessuali.
Fingendosi poliziotti, i componenti della banda, tutti con precedenti penali, minacciavano le vittime e poi le legavano con delle fascette di plastica. In alcuni casi simulavano anche il ritrovamento di droga per costringerle a non presentare alcuna denuncia. L’operazione si era conclusa lo scorso mese di marzo quando erano state cinque le persone a finire in manette, quattro uomini ed una donna tra cui, C.A., 53 anni, e P.M., 44 anni, entrambi marescialli dell’aeronautica militare. Nel corso delle perquisizioni all’interno delle loro abitazioni gli agenti avevano sequestrato un tesserino ed una placca della Polizia di Stato falsi, un paio di manette, una replica di fucile da assalto privo di regolare tappo rosso e numerosi oggetti riconosciuti dalle stesse vittime. Inoltre nell’appartamento di P.M. erano ritrovati computer portatili, 30 telefoni cellulari, orologi, apparati video ed anche alcune decine di grammi di cocaina, posti sotto sequestro. Ulteriori conferme del coinvolgimento diretto dei cinque erano arrivati anche dal sequestro degli abiti utilizzati dai componenti della banda nel corso delle rapine. Allo stato attuale delle indagini - con il riconoscimento di precise responsabilità in 7 di questi episodi – sale a 20 il numero delle rapine che coinvolgerebbero i cinque imputati, attualmente detenuti in carcere. Soltanto per uno di essi, pur sussistendo consistenti elementi di responsabilità, nel corso dell’incidente probatorio non sarebbero emersi presupposti per giustificare l’emissione di un’ ulteriore ordinanza di custodia cautelare.
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