Archeologia, storia e paleontologia protagonisti delle visite proposte dal Cea questa settimana
Ostia - Settimana ricca di appuntamenti. E tutti estremamente interessanti. Il Centro di educazione ambientale di Ostia propone tre visite guidate in altrettanti luoghi di grande fascino naturalistico, archeologico e storico.
Si comincia giovedì 7 marzo, con appuntamento alle 10, in via Monte Spinoncia, a Isola Sacra, traversa di via Cima Cristallo, per la visita alla Necropoli di Porto, uno dei più importanti siti archeologici del territorio, purtroppo aperto soltanto su richiesta, due giovedì al mese. Contributo: 7 euro (under 18 gratuito).
Sabato 9 marzo, alle ore 10.00, visita ai Porti Imperiali, con appuntamento al Museo delle Navi, in via Guidoni, nei pressi dell'aeroporto. Contributo 5 euro (under 18 gratuito).
Domenica 10 marzo, alle ore 10.50, visita ad un importantissimo sito paleontologico: la Polledrara di Cecanibbio. L'appuntamento è davanti al sito, in via di Cecanibbio (traversa via dell'Arrone). Costo : euro 6 adulti, euro 2 bambini (under 18)
Per tutte le visite è obbligatoria la prenotazione, entro il giorno precedente, al n. 06 50917817 (lun.- merc- ven. e sabato ore 9.30-12.30) o ai cellulari 347 8238652 e 327 4564966. Si può anche prenotare via mail sostituendo all'oggetto la parola "prenotazione" ed indicando nome, cognome, visita prescelta ed un recapito telefonico. La prenotazione sarà valida al ricevimento della nostra conferma.
Giovedì 7 marzo 2013 Necropoli di Porto Isola Sacra. Ore 10.00 Via di Monte Spinoncia 52, traversa Via Cima Cristallo.
La zona compresa tra i rami naturale ed artificiale del Tevere è detta "isola sacra" poiché pare sia stata meta fin dall'età romana di pellegrinaggi verso il celebre tempio di Castore e Polluce. L'area costituisce la parte del territorio attraverso il quale avvenivano i collegamenti tra le città romane di Ostia e di Portus.
Testimonianza di ciò sono la necropoli di Porto e il breve tratto di via Flavia - Severiana, il solo conservatosi, nel centro della necropoli. La necropoli, venuta alla luce nel 1925, è costituita da un insieme di tombe assai ben conservato perché sepolte dalla sabbia.
Le iscrizioni e i rilievi in terracotta posti sulle facciate delle nicchie indicano i mestieri dei defunti: artigiani, bottegai, commercianti, marinai, attività legate al vicino porto. A poche centinaia di metri si trova la basilica di Sant'Ippolito risalente alla fine del IV secolo d. C., testimonianza di un cospicuo nucleo di insediamento paleocristiano nella zona. Accanto ai ruderi dell'antica basilica si trova la torre campanaria del XII secolo, restaurata nel 1579. I cittadini di Porto potevano arrivare alla basilica attraversando un ponte sulla "fossa traianea", attuale canale di Fiumicino.
Sabato 9 marzo 2013 Porti Imperiali Ore 10.00 Museo delle Navi, via Guidoni a Fiumicino.
Il complesso dei porti di Claudio (42-54 d.C.) e di Traiano (102-112 d.C.) rappresenta una delle meraviglie dell’ingegneria antica, il massimo esempio del genio portuale romano. Il primo porto fu fatto costruire per ovviare alle grandi difficoltà di accesso della foce naturale del Tevere, attuale Fiumara Grande, a causa di grandi banchi di sabbia formati dalle correnti.
A questa esigenza se ne accompagnava probabilmente un’altra, liberando la foce si riusciva meglio a controllare i flussi di piena del fiume per salvaguardare Roma dalle inondazioni. Il bacino era esteso 90 ettari utili all’ormeggio di circa 250 navi. L’enorme bacino di Claudio presentò presto dei problemi di insabbiamento e di scarsa sicurezza per le navi, perciò Traiano lo ristrutturò facendo costruire un nuovo porto dotato di ampia darsena e di grandi magazzini. Il bacino di forma esagonale, ampio 32 ettari, si è perfettamente conservato. Il Porto fu dotato di numerosissime strutture adibite a magazzino e destinate al deposito delle derrate alimentari provenienti da tutte le province dell’Impero.
Domenica 10 marzo 2013 Polledrara di Cecanibbio Sito paleontologico di fama internazionale al confine con la Riserva. Ore 10.50 presso il sito su via del Cecanibbio.
Un salto nel passato, fino a 300 mila anni fa, tra l’elefante antico, antenato del mammut, il bue primigenio, il lupo e gli altri grandi mammiferi dell'epoca. Le enormi zanne dei grandi elefanti, i loro scheletri, le corna dei buoi o dei cervi sono alcuni dei reperti perfettamente conservati nel giacimento della Polledrara di Cecanibbio, a Castel di Guido. Il sito archeologico risale al Pleistocene ed è il più ricco d’ Europa quanto a resti di elefante antico e l’unico in Italia ad avere tracce dei bufali di 300 mila anni fa.
Gli scavi sono iniziati nel 1985, ma già alcuni reperti erano venuti alla luce e danneggiati dagli aratri dei contadini. In quel luogo 300 mila anni fa scorreva un piccolo corso d’acqua. Sul fondo dell’alveo si sono accumulate nel corso di 2 o 3 mila anni, le ossa di animali morti sulle rive del torrente e poi arrivati in quel punto con le correnti.
Il fiume si è poi trasformato in una palude a causa dei detriti di origine vulcanica. In quella fase gli animali che arrivavano nell’alveo rimanevano imprigionati e lì morivano. Mentre le ossa depositate nel fiume vengono smussate o spezzate, quelle depositate nell’alveo sono perfettamente conservate.
Grazie al fluoro si sono fossilizzate e sono state ricoperte da uno strato di grafite e di terra. Accanto allo scheletro di un lupo intrappolato dentro il corpo di un elefante e di numerosi resti di uccelli acquatici sono stati ritrovati reperti di Homo Erectus, manufatti calcareo silicei portati sul fiume dall’uomo che probabilmente veniva in questa zona per nutrirsi degli animali morti.
Cea Riserva Litorale Romano, via del Martin Pescatore 66, Ostia Castelfusano. Apertura ufficio: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato ore 9.30-12.30 06 50917817 Cell. 347 8238652 3274564966.
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