Progetto Tricolore inaugura nuove sedi in altre nove regioni italiane
Fiumicino – Progetto Tricolore inaugura nuove sedi in altre nove regioni italiane. Il movimento, di cui è leader Cristian Terrevoli, continua ad espandersi. E’ già presente a Fiumicino, Ostia e Anzio.
Questi i responsabili: Valerio Terrasi a Catania (Sicilia), Giuseppe Marascia a Palermo (Sicilia), Giovanni Atzori a Foggia (Puglia), Vincenzo Manno a Napoli (Campania), Roberto Vergini a Perugia (Umbria), Giovanni Taraschi a Chieti (Abruzzo), Moreno Martelli e Daniela Taraschi a Capena (Rm-Lazio), Massimo Piccini a Firenze (Toscana), Roberta Taraschi ad Ascoi Piceno (Marche), Massimo Ferrante a Torino (Piemonte). Nei prossimi giorni saranno ufficializzate le inaugurazioni di altre quattro sedi in Lombardia, Veneto, Liguria e Molise.
"E' una grande soddisfazione per me e per tutto il gruppo dirigente”, afferma Cristian Terrevoli. “In un momento come questo dove sui territori si respira un’aria di sfiducia verso tutto e tutti, dove le difficoltà causate da questa crisi economica ed occupazionale sono sempre più crescenti e preoccupanti, è veramente eccezionale vedere l'entusiasmo di chi vuole rappresentare il proprio territorio stando vicino ai cittadini e cercando di portare avanti una sana e trasparente militanza”.
“Il pensiero che verrebbe spontaneo di fronte ad una situazione così incerta è quello di fregarsene e rinchiudersi in se stessi aspettando magari il carro giusto per poi salirci sopra o che qualcuno per noi possa risolvere tutti i problemi”, continua.
“Questo purtroppo non è possibile e vediamo che di fronte a problematiche eclatanti come quelle dei licenziamenti o di crisi aziendali che si presentano ormai costantemente non si fa nulla, le istituzioni stanno ferme e la povera gente con i mille problemi vede privarsi dell'unica fonte di sostegno che la vita ci offre e cioè il lavoro”, sottolinea l’esponente politico.
“Poco interessa che lo spread salga o scenda o meglio interessa a pochi. Già, tutto ciò interessa a chi i soldi ce l'ha ed ha tutto l'interesse ad incrementarli o mantenerli. Nulla a che dire, ma non utilizziamo questo strumento per misurare se un paese sta meglio o peggio perchè non è così”.
“L'economia reale è quella che rappresenta la realtà che vivono imprenditori,attività commerciali, artigianato domanda e offerta, la gente che compra. Tutto questo dovrebbe essere controllato e governato dalla politica che si fa sui territori ed in mezzo alla gente. Questa è la politica reale ed oggi ci stiamo chiedendo tutti se sia fallita anch'essa”, prosegue Cristian Terrevoli.
“Speriamo che i prossimi mesi, in virtù di nuove elezioni, siano l'occasione giusta per voltare pagina e che si possa dare inizio ad un profondo iter di rinnovamento, questo è quello che ci stanno chiedendo i nostri cittadini”, conclude.