Ostia – Sgominata una pericolosa banda di ladri rumeni specializzati nei furti in villa a Casalpalocco, Axa e Infernetto e nella ricettazione della refurtiva, che poi veniva inviata in Romania, al termine di accurate indagini durate un anno. Il capo dell’organizzazione criminale è stato rintracciato e arrestato ieri dagli agenti del commissariato Lido, diretto dal dottor Antonio Franco, nel suo nascondiglio all’interno della pineta delle Acque rosse, a Ostia. Le investigazioni sono state avviate a novembre dello scorso anno a seguito di un ingente furto nella villa di un facoltoso imprenditore romano nel corso del quale gli autori, dopo aver rubato molte armi, avevano sottratto anche le chiavi dell’auto, scappando subito dopo. Ma attraverso il localizzazione satellitare la vettura era stata individuata al quartiere Axa, ‘pizzicando’ alla guida M.G., un cittadino rumeno di 46 anni, e arrestandolo. In questa occasione c’era anche uno dei complici del fermato, a bordo di un’altra auto, parcheggiata nelle vicinanze, che alla vista degli agenti era riuscito a scappare a piedi. All’interno di quest’ultima auto, risultata “pulita”, i poliziotti hanno trovato un vasto assortimento di oggetti atti allo scasso e in particolare una macchina fotografica con l’effigie della persona fuggita.


Dalle indagini successive gli agenti sono riusciti a ricostruire i movimenti dell’arrestato scoprendo che pochi giorni prima era stato nel condominio dove era avvenuto il furto delle armi e dell’auto, avendo effettuato lavori di ristrutturazione. Pertanto, dopo una serie di accertamenti attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, i poliziotti erano riusciti a risalire all’individuazione del complice, identificato per S.G, 37 anni, rumeno, irreperibile in quanto rientrato nel paese di origine, ricostruendone fedelmente la propria partecipazione all’esecuzione del furto. Procedendo nelle indagini per risalire al luogo dove erano state nascoste le armi, gli agenti, in possesso dell’utenza telefonica del latitante, hanno avviato una serie di intercettazioni telefoniche con l’ausilio anche di interpreti di lingua rumena. E’ stato così che sono stati individuati altri rumeni risultati implicati in reati che insieme a S.G., 37 anni, commettevano reati in tutto il territorio della Capitale. La polizia ha fatto luce su una fitta rete di contatti con altri connazionali che trasportavano la refurtiva dall’Italia alla Romania.



Nello specifico, è stato identificato un altro cittadino rumeno, T.R., 23 anni, sottoposto a fermo di indiziato di delitto poiché trovato in possesso di diversa refurtiva provento di altri colpi messi a segno con S.G. e con altri connazionali denunciati: U.C. di 26 anni, S.N. di 42 anni, e infine una donna, sempre di nazionalità rumena, M.T., 43 anni, che interagiva con i complici da una località toscana. Durante le intercettazioni telefoniche, utili per dimostrare tra l’altro come S.G fosse a capo di questa banda criminale, è stato scoperto che il latitante aveva messo a segno anche un grosso furto ai danni di un supermercato di Ostia, nel mese di marzo di quest’anno, rubando grosse quantità di smartphone e altro materiale informatico ed elettronico smerciato poi in Romania. Grazie ad ulteriori approfondimenti è emerso che il boss, appena rientrato in Italia nei primi giorni di ottobre, aveva messo subito a segno altri colpi a Fiumicino in una serie di ville, riuscendo, almeno fino a ieri, a scappare. Vista la sua pericolosità, l’autorità giudiziaria ha emesso la misura cautelare della custodia in carcere cui è stata esecuzione ieri quando gli agenti, dopo appostamenti e l’utilizzo di strumenti di rilevamento e localizzazione di cellulari, l’hanno stanato all’interno di una baracca all’interno della pineta delle Acque Rosse. Per sottrarsi alla cattura, il rumeno ha opposto una violenta resistenza provocando ad uno dei poliziotti che cercava di bloccarlo la frattura di una mano. Ma alla fine è stato fermato e ammanettato.