Ostia – Conto alla rovescia in vista dell’imminente soppressione della sede del Giudice di pace di Ostia. Prosegue la mobilitazione dei comitati, degli operatori e di parte delle forze politiche a salvaguardia del mantenimento dell’ufficio giudiziario in vista dell’eliminazione prevista per il prossimo 30 aprile. Intanto con ordinanza 59/2014,  depositata giovedì 27 marzo, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'infondatezza della questione di costituzionalità posta dal Tar Lazio sull’eliminazione della sezione distaccata del tribunale di Ostia (punto 3 del dispositivo) avvenuta a settembre dello scorso anno. La  motivazione: ‘la possibilità di sopprimere o ridurre le sezioni distaccate risponde all’obiettivo di garantire che ciascun tribunale possa acquisire una dimensione media quanto più possibile vicina al modello ideale di ufficio giudiziario’.

 

Il Municipio X ha intanto  fissato per martedì 15 aprile il consiglio straordinario sul Giudice di pace per  impedirne la chiusura. A richiederlo Giulio Notturni, capogruppo della Lista Marchini, che però dichiara: “E’ tardi: si tratta infatti di una data che va addirittura oltre la scadenza dei 30 giorni previsti per la calendarizzazione del consiglio dalla data di protocollo della richiesta di convocazione da me presentata lo scorso 12 marzo. E’ un ritardo che fa concretamente temere la soppressione della sede di via Costanzo Casana”. I Comitati in consulta, l’organismo che rappresenta i comitati e le associazioni del Municipio X, hanno già inserito all’ordine del giorno dell’incontro che si è svolto due giorni fa il problema.  “All'unanimità, abbiamo deciso di intraprendere tutte le azioni necessarie per mantenere la sede del giudice di pace nel X municipio”, spiega Giuseppe Di Lorenzo, responsabile dei Comitati in consulta: “siamo in attesa dell'incontro tra il sindaco Ignazio Marino e forse del presidente Tassone con il ministro della giustizia Andrea Orlando per impedire la superficiale cancellazione di questo servizio dal nostro territorio”.

 

“Per quanto mi riguarda”, interviene Claudio Fiorentino, giudice di pace presso la sede di via Costanzo Casana, “è da oltre un anno che sto sensibilizzando la presidenza del X Municipio (prima Vizzani e poi Tassone) sulla necessità di adoperarsi per individuare soluzioni alternative alla sede di via Casana, non essendo un mistero che il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale ha da tempo manifestato l'intenzione di recedere dal contratto di locazione della struttura, attualmente ospitante l'attività giudiziaria. Tutta la collaborazione possibile da parte del sottoscritto: adesso però la speranza per i residenti è che le decisioni su questa vicenda non giungano fuori tempo massimo”.

 

“Per il momento attendo ancora di sapere se verrà formalizzato l'impegno di salvataggio così da convincere il ministro Orlando a ritornare in extremis sul senso di decisioni già prese negli ultimi giorni che ci separano dalla pubblicazione del provvedimento di soppressione sulla  Gazzetta Ufficiale”, prosegue, “ma a prescindere dall'esito dei tentativi ancora in corso di salvare il salvabile sul territorio, credo che comunque sarebbe importante impegnarsi per tenere aperti tutti i canali di collaborazione istituzionale, al fine di ottenere dal Comune di Roma garanzie sulla possibilità di celebrare le udienze nei mesi a venire poiché la legge, anche in caso di inauspicata soppressione, prevede una fase di gestione transitoria di sei mesi prima di essere costretti a inscatolare i fascicoli di cause e processi ancora aperti”, conclude il giudice Fiorentino.