Ostia – Ma che sta succedendo all’ufficio del giudice di pace di Ostia? Tra annunciate soppressioni, ricorsi e sentenze, la purtroppo infinita ‘telenovela’ che riguarda la sede di via Costanzo Casana si arricchisce di un nuovo, ‘sconvolgente’ episodio. Da venerdì 19 settembre è infatti avvenuto il distacco – senza alcun preavviso - delle sette utenze telefoniche dell’ufficio, tra le quali una dedicata al servizio di fax. Un colpo mortale per una sede pubblica il cui funzionamento è affidato ‘anche’ all’efficienza ed al funzionamento delle linee telefoniche. Provare per credere: a comporre lo 065696939, lo 065698201, lo 065696814, lo 065691711, e poi lo 065696350, lo 0656337935 e infine lo 0656347774, anche fax, a rispondere è la Telecom che comunica: “Informazione gratuita: attenzione il numero selezionato è inesistente… Se sta cercando un numero chiami il 1254...”.


Quello che appare evidente è che è in atto uno smantellamento ‘silenzioso’ della sede”, afferma il giudice di pace referente, dottor Claudio Fiorentino, che senza perdere tempo ha inviato un telegramma al Dipartimento patrimonio Ufficio fitti passivi di Roma Capitale, nella persona del capo dipartimento, architetto Mirella Di Giovine, informandola che “a causa del distacco non preavvisato delle linee telefoniche... Nonostante reiterati solleciti, sono rimasti scollegati i servizi di cancelleria e segreteria dell’Ufficio del giudice di pace di Ostia”. In particolare il magistrato sottolinea: “Si informa che in difetto di immediata riattivazione delle linee e in caso di perduranti disagi con inevitabili risvolti interruttivi del servizio si procederà ai sensi di legge. Con responsabilità implicata”. In sintesi: si potrebbe configurare il reato di interruzione di pubblico servizio, con le inevitabili conseguenze del caso. Indubbiamente grave quanto denunciato dal dottor Fiorentino, responsabile di un ufficio che pure, secondo l'ordinanza del Tar Lazio, confermata dal Consiglio di Stato lo scorso 26 agosto, “non può essere trasferito da Ostia a Roma”. Ma lo scollegamento delle linee telefoniche rischia di provocare, oltre all'ennesima interruzione ai danni dei cittadini già provati dalle ultime vicende che hanno coinvolto l’ufficio, conseguenze pratiche di “inottemperanza” rispetto alle disposizioni della magistratura amministrativa. Per quanto riguarda gli utenti, infatti, da quando divenne operativa la disposizione che portò alla chiusura, il 29 aprile scorso, questi si trovano a ‘vagare’ dal Lido alla Capitale, senza riuscire a venire a capo dei procedimenti giudiziari di loro interesse.



Nel frattempo, nonostante il Tar e il Consiglio di Stato si siano pronunciati chiaramente, l’ufficio perde ‘pezzi’. Oltre al taglio delle linee telefoniche, è stato eliminato il servizio di vigilanza della sede, l’Ufficio tecnico del municipio ha già informato che non potrà garantire la manutenzione degli impianti e le uniche due cancelliere che si alternano per le esigenze della sede trasferita non riescono a garantire l'andamento dell'ufficio vista l'impossibilità di accedere ai servizi informatici per la mancanza di personale. “I fax sono scollegati e non riusciamo a celebrare un processo dal 29 aprile, per cui fino ad oggi sono stati rinviati un centinaio di processi”, spiega il giudice Fiorentino. Di questo passo, però, i processi che saranno rinviati rischiano di essere molti di più. A meno che non intervenga il Campidoglio, che potrebbe garantire per lo meno il funzionamento dei telefoni e del fax.

 

Ecco la schizofrenia dell'Amministrazione!”, interviene Giulio Notturni, capogruppo della Lista Marchini del municipio X: “da una parte il Comune "afferma" di voler salvare l'Ufficio del Giudice di Pace di Ostia ma dall'altra, "nei fatti", cerca in tutti i modi di smantellare il servizio Giustizia.  Nonostante la pronuncia del Consiglio di Stato e del Tar si continua a remare contro il nostro presidio di Giustizia locale ma noi non lo permetteremo”.