Ostia, ‘Giustizia per Ale’: lanciata una petizione dopo la morte di Alessandro De Simoni
A lanciare la petizione è Francesca Bianchin con la seguente motivazione:
“L’autorità giudiziaria potrebbe riqualificare il reato di omicidio preterintenzionale per Simone Meddi, il ragazzo che ha ucciso Alessandro De Simoni, per futili motivi. Chiediamo a tutti voi di aiutarci a far giustizia per Ale, facciamo in modo che Simone Meddi paghi per il suo reato, non lasciamo che Alessandro sia morto invano e che Simone non paghi per le sue colpe, aiutateci a fare giustizia per Ale”.
I FATTI – Alessandro De Simoni, un giovane di Nuova Ostia, fu ‘invitato’ da Simone Meddi ad un incontro in strada in via delle Ancore, a due passi dal porto turistico, per un presunto ‘chiarimento’. Ben presto il ‘chiarimento’ degenerò in una lite, per ‘futili motivi’, nel corso della quale il 25enne sferrò dei violenti pugni, fratturandosi anche una mano, dritti al viso di Alessandro, che cadde a terra battendo la testa sul marciapiede. Simone Meddi, secondo quello che hanno riferito i presenti al fatto, avrebbe continuato a infierire incalzandolo con calci e pugni benché il giovane fosse privo di conoscenza. Soccorso e trasportato al San Camillo le sue condizioni apparvero da subito disperate. Ricoverato in rianimazione, sedato, dopo 36 ore i sanitari dichiararono la morte cerebrale: i genitori autorizzarono l’espianto degli organi. Nel frattempo la stessa notte di domenica l’aggressore fu arrestato a Ostia antica con l’accusa di tentato omicidio, poi mutata in omicidio con l’aggravante dei futili motivi.
Alessandro De Simoni, un’adolescenza da ribelle, qualche errore, era tornato con grande consapevolezza e maturità sulla ‘retta via’. Era un ragazzo socievole e generoso, cordiale, pronto ad aiutare gli altri, popolarissimo all’Idroscalo e tra i bambini che sabato scorso, nel corso della cerimonia funebre celebrata nella parrocchia di Santa Bonaria, a Nuova Ostia, lo hanno ricordato con tanto affetto. La morte prematura, assurda, di un ragazzo così amato ha lasciato un grandissimo vuoto non soltanto nei familiari e tra gli amici, ma in tutti coloro che lo conoscevano ed apprezzavano. Il posto dove Alessandro è stato aggredito e ferito a morte è diventato un ‘luogo della memoria’ dove i tanti amici hanno appeso striscioni, lasciando messaggi, fiori, pensieri e lumi. Giovedì scorso sono state liberate in cielo delle lanterne accese ed è stata organizzata anche una fiaccolata ‘perché la sua morte non sia vana’.
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