Grassi, omonimia: scambiato per un altro paziente riceve cartelle non sue
Ostia – La notizia sta sollevando una scia di polemiche. A far discutere il fatto che all’ospedale Grassi, a causa di un caso di omonimia, un paziente, il signor Franco Salerno, da circa quattro anni non sia ancora riuscito ad entrare in possesso della propria cartella clinica.
“Colpevole”, forse, di avere un nome troppo comune il signor Salerno avrebbe ricevuto delle cartelle non sue ma appartenenti ad altri degenti.
Del “caso” parla il direttore sanitario, Lindo Zarelli, tornato a guidare il nosocomio lidense dopo l’esperienza allo Spallanzani.
“C’è stato un problema di omonimia. E’ vero. E ce ne scusiamo. Ma da quanto ci risulta si è trattato di una sola cartella e non, come hanno scritto, di tante cartelle, tra cui quella di un bambino. L’errore c’è stato e quanto prima ce ne scuseremo con la signora (la moglie di Franco Salerno, ndr)”, dichiara il dottor Zarelli.
“Abbiamo disposto dei filtri nel sistema per evitare che possano ripetersi questi problemi. L’errore c’è stato, è vero, ma non vorrei sentir parlare di malasanità. Qui si continua a lavorare con difficoltà ma con impegno e professionalità”.
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