Ostia – Camerieri, lavapiatti, baristi, operai, addetti alle pulizie. Sono 340 i lavoratori “in nero” e 207 gli  “irregolari” scoperti nel litorale romano – da Civitavecchia a Nettuno passando per Ostia – dalle Fiamme gialle del comando provinciale di Roma diversamente impiegati in ristoranti, cantieri e agriturismo senza regolare contratto di lavoro.


A disporre il piano straordinario di controlli rivolto al contrasto del cosiddetto lavoro sommerso i finanzieri del II gruppo di Ostia agli ordini del colonnello Alessandro Barbera.   Le ispezioni – che si son protratte per alcuni mesi - hanno riguardato 250 imprese - delle quali 161 sono risultate irregolari (pari al  64%), prendendo in esame la posizione lavorativa di oltre 1.100 lavoratori.

 
Per “lavoro nero” si deve intendere il mancato inserimento del dipendente dai registri previsti in materia di lavoro subordinato ovvero assenza di un contratto regolare, mentre, per lavoro “irregolare” rientrano i diversi casi, meno gravi, di inottemperanza alla normativa vigente, quali contratti di assunzione formalmente part time ma in realtà con orario di lavoro pieno e l’impiego in mansioni diverse da quelle per cui si è stati assunti, con la relativa erogazione di compensi “fuori busta”. Tra i settori dove maggiormente è presente il fenomeno bar, ristoranti, imprese edili e di pulizie, agriturismo, autolavaggi,  locali da intrattenimento e discoteche.


Per quanto attiene alla nazionalità dei lavoratori impiegati in maniera illecita, vi sono italiani, polacchi, slavi e ucraini. Il piano si inquadra nel dispositivo di contrasto predisposto dal comando provinciale di Roma e coordinato dalla sala operativa.