Ostia – Le parrocchie di Ostia hanno accolto l’invito di papa Francesco di pregare insieme domani, sabato 7 settembre, dalle 19 fino alla mezzanotte per chiedere la grazia e impedire la guerra in Siria. La prefettura diocesana ha risposto subito all'appello organizzando una veglia e digiunando, stringendosi attorno al santo padre. Santa Monica , sede della Prefettura Diocesana XXVI, ha esortato le altre chiese e parrocchie ad attivarsi per vivere un momento comunitario e poi raggiungere piazza San Pietro.


"Al grido di papa Francesco “Mai più la guerra, mai più la guerra!” e al suo invito rivolto a tutte le chiese particolari che, oltre a vivere il 7 settembre come giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione la comunità promuove dalle ore 20 alle ore 21 una veglia  nel contesto dell’adorazione eucaristica  e nello spirito ecumenico della preghiera di Taitsè. ‘Maria, regina della pace, prega per noi! Maria, Regina della Pace, prega per noi!’ è l’invocazione. Iniziative alla chiesa Maria Stella del Mare di viale dei Promontori: dalle 19 fino 20 pregheranno insieme cattolici e ortodossi: successivamente si aggiungerà la comunità carismatica. Alla San Nicola| di via Passeroni, Ostia Levante, dopo la Santa Messa alle 19 si pregherà insieme per la pace. La chiesa di Nostra Signora di Bonaria a Ostia Ponente alle 18.30 si pregherà e alla  basilica di Sant'Aurea a Ostia Antica  dalle 21 alle 22.30 veglia con tutta la comunità e i gruppi parrocchiali. Le parrocchie di Maria Regina Pacis, San Vincenzo, Sant’ Agostino Vescovo si recheranno direttamente a Piazza San Pietro. 

 

"Accolgo l'appello di papa Francesco e domani digiunerò per la pace in Siria, in Medio Oriente ed in tutto il mondo". Lo dichiara il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aderisce alla 'speciale giornata' di digiuno e preghiera indetta da papa Francesco e chiede al governo italiano di moltiplicare gli sforzi per evitare l'ennesimo e doloroso conflitto. "Chi vuole la guerra in Siria si comporta da irresponsabile e dimostra di non aver imparato dagli errori commessi in Afghanistan e Iraq, paesi in cui le armi non solo non hanno ottenuto risultati ma non hanno fatto altro che moltiplicare in maniera esponenziale i morti e le sofferenze - prosegue il leader ecologista -. La guerra porta solo sofferenza, disperazione e dolore". "Accendere un nuovo sanguinario conflitto non solo sarebbe da irresponsabili ma rappresenterebbe un disastro ed un pericolo per il mondo intero - conclude Bonelli -. Spero che i governi, quegli stessi governi che stanno preparando le armi per l'ennesimo conflitto, ascoltino le straordinarie parole di papa Francesco e fermino le armi perché la pace è un bene supremo che va difeso con forza e determinazione".

 

Domenica scorsa il pontefice aveva lanciato un accorato appello per la pace in Siria e in Medio Oriente. “Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra – aveva spiegato Francesco -. Ma in questi giorni  il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte appello per la pace. Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese». Perciò il Pontefice invita a "unirsi, nel modo che riterranno più opportuno i fratelli cristiani non cattolici e gli appartenenti alle altre religioni».  “Il 7 settembre ci riuniremo in Piazza San Pietro, qui, dalle ore 19 alle ore 24, in preghiera in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per la amata nazione siriana». Perché «l’umanità ha bisogno di vede gesti di pace».