Ostia – Dopo venti giorni di tensione, seguiti da altrettante notti all’insegna dell’angoscia, questa mattina tre giovani donne attualmente ospiti dell’hotel Kursaal di Ostia si sono arrampicate sul cornicione del Palazzo del Governatorato, in piazza della Stazione vecchia, per chiedere un alloggio.


Intorno alle undici Barbara, Alessandra e Noemi si sono issate sulla sede del municipio XIII ed hanno urlato tutta la propria esasperazione per la situazione estremamente difficile in cui si trovano. E sono tornate a chiedere con insistenza una sistemazione decorosa per sé e le proprie famiglie visto che a breve tornerà ad essere esecutiva l’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Gianni Alemanno.


Barbara, 38 anni, si è sporta più delle altre. E per l’emozione si è sentita male. Le due amiche l’hanno aiutata a scendere. Ma subito dopo è svenuta. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata accompagnata all’ospedale Grassi di Ostia per un lieve malore. Sul posto, intanto, i vigili del fuoco e la polizia municipale.

 
Il provvedimento, disposto alla fine del mese di agosto per motivi di rischio igienico-sanitario e di agibilità dell’ex albergo di via Ferdinando D’Aragona, e poi ritirato, era stato applicato la mattina del 20 febbraio scorso. Poi l’ordinanza era stata sospesa. Ma a breve, come già anticipato dal presidente Giacomo Vizzani, sarà operativa.


Al Kursaal al momento vivono venticinque persone, diciotto adulti  e sette bambini che ancora non conoscono il significato della parola ‘casa’. Per protestare contro la precarietà alloggiativa e le inefficienze della gestione delle politiche abitative di Roma, a turno, gli occupanti del Kursaal sono in presidio permanente davanti al municipio. Anche la notte quattro uomini si fermano a dormire nelle due tende canadesi sistemate davanti alla sede dell’amministrazione. 


“Anche domani torneremo ad arrampicarci”, annuncia Noemi, mamma della piccola Sharlin, che domenica scorsa ha compiuto tre anni, e a cui è stato dedicato uno ‘striscione di compleanno’. “Speriamo di dare un segnale al dirigente delle politiche abitative del comune di Roma, Bianchini. E anche all’amministrazione locale”, conclude Noemi.