Ostia, i carabinieri salvano dal suicidio un uomo: penzolava nel vuoto con le mani aggrappate alla finestra
Erano all'incirca le 20 di martedì 2 marzo quando i familiari dell'aspirante suicida, un uomo del '76, che versava in uno stato di profonda alterazione psicofisica probabilmente dipesa dall'assunzione di alcol, hanno allertato i militari chiedendo il loro aiuto.
I carabinieri, giunti nei pressi dell'abitazione del 44enne, in via Umberto Cagni, a Nuova Ostia, lo hanno visto mentre fuori di sé sedeva sul davanzale di una finestra al secondo piano del palazzo.
Compresa immediatamente la gravità della situazione hanno cercato, un militare in particolare, di persuaderlo a scendere dalla pericolosa postazione ma questi, invece di dargli ascolto, si è addirittura sporto all'esterno aggrappandosi con mani e braccia e penzolando con tutto il corpo nel vuoto.
Il militare, consapevole che ogni secondo avrebbe potuto essere fatale all'uomo in quanto avrebbe potuto scivolare e perdere una presa tanto precaria, è riuscito infine, con tenacia e velocità visto anche il suo stato di alterazione, a convincerlo a desistere e, afferratolo con un collega, lo hanno tratto in salvo in casa.
Il 44enne è stato in seguito accompagnato in ambulanza all'ospedale Grassi per le cure del caso.
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