Ostia - Le dimissioni di Tassone e l'azzeramento della sua giunta hanno l'amaro sapore del fallimento politico. Il compito principale del centro-sinistra al governo nel X Municipio è stato quello di dare discontinuità rispetto alla gestione criminogena del territorio. Gli interessi delle mafie sono stati messi in luce nell'estate 2013 con l'inchiesta "Nuova Alba" e in parallelo con l'arresto dell'ex direttore dell'ufficio tecnico del municipio Aldo Papalini. Droga, usura, concessioni balneari e estorsioni in un mix che coinvolge imprenditoria, politica e amministrazione. Il fallimento della giunta dimissionaria è segnato dall'incapacità di invertire questa realtà.

Le dichiarazioni di questi giorni danno il quadro della drammaticità della questione: "Le dimissioni sono la drammatizzazione di un contesto - dichiara sul Corriere della Sera Andrea Storri, ormai ex assessore al Bilancio del X Municipio - La mafia si è radicata nel tessuto commerciale amministrativo e tecnico della città, ma noi non abbiamo gli strumenti per contrastarla". "E' vero a Ostia c'è la mafia - denuncia Giovanni Zannola, ex presidente della Commissione Servizi Sociali e Sport del X Municipio - lo dicevamo già dieci anni fa, quando gran parte della classe politica non ne era ancora consapevole o, peggio, non aveva il coraggio di ammetterlo". Le richieste di Tassone a Marino, prima della conferma delle dimissioni, sono la rotazione dei dirigenti e personale del municipio e un commissario per la gestione del litorale con poteri speciali.

La richieste di tornare alle elezioni arrivano dalle opposizioni ma anche da personalità del Pd e da Sel. Ma in questo momento a gestire la crisi è il tandem Sabella-Esposito che non hanno risparmiato il litorale ricoprendolo di dichiarazioni forti: "La situazione di Ostia è marcia, è uno dei posti peggiori che mi sia capitato di vedere dopo Reggio Calabria - dichiara Esposito - È una situazione che merita un focus più accentuato di quanto la stessa commissione antimafia abbia finora fatto. Ostia è prigioniera delle famiglie malavitose da 15 anni. Mi domando dov'è stata la politica fino ad oggi".