Ostia, il film di Caligari in corsa per gli Oscar
Ostia – Con ‘Non essere cattivo’, l’ultimo film della trilogia iniziata con ‘Amore tossico’ e proseguita con ‘L’odore della notte’, Claudio Caligari, il regista scomparso a 67 anni lo scorso maggio, conquista gli Stati Uniti. Il suo ultimo lavoro, presentato fuori concorso anche all’ultimo Festival del cinema di Venezia, riscuotendo grandi consensi, è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar nella selezione per il miglior film in lingua straniera ed è in corsa per l’Oscar per il miglior film straniero.
Girato dal regista di Arona a Ostia, vista e vissuta dai due protagonisti come ultima borgata, ‘periferia della periferia’, la storia è ambientata negli anni Novanta, come ‘Amore tossico’, quando ancora non era stato costruito il porto turistico e l’immagine della città che affaccia sul mare di Roma appariva meno ‘glamour’, meno scintillante di ora, e di movida ancora non si parlava. Come per le due precedenti pellicole, protagonisti sono personaggi ai margini, diremmo, che faticano a sopravvivere in un contesto sociale di emarginazione, dove il ‘riscatto’, la normalità sembra un parametro lontano.
I protagonisti sono due amici, anzi due ‘fratelli nell’anima’. Vivono, forse vivacchiano dopo notti di sballi in discoteca, alcool e pasticche, spaccio di cocaina, furti. Cesare (Luca Marinelli, già interprete de La solitudine dei numeri primi) e Vittorio (Alessandro Borghi visto in Roma criminale) tirano avanti vivendo di espedienti, spacciando e truffando. Cesare vive con la madre e la nipotina, malata di Aids e orfana di mamma, morta per la stessa malattia. E’ della bimba l'orsacchiotto con il bavaglino con la scritta ‘non essere cattivo’. Cesare, per racimolare i soldi per mantenere la madre e la nipote, imbroglia e si dedica a loschi traffici.
L’amico Vittorio, però, con il trascorrere del tempo desidera un’esistenza diversa fino all’incontro con una giovane donna, Linda, che ha un figlio, della quale si innamora sognando un futuro sereno. Pur ‘fratelli’ sono diversi: si dividono, si ritrovano, Vittorio cerca di aiutare Cesare, ma non ci riuscirà fino al tragico epilogo. Le riprese furono travagliate: la malattia di Claudio Caligari, i finanziamenti che mancavano tanto che Valerio Mastandrea, attore protagonista de L’odore della notte e amico del regista, ha raccontato in più occasioni, anche questa estate durante una serata dedicata a Claudio Caligari in spiaggia, di aver preso l’iniziativa di scrivere al regista Martin Scorsese per chiedere aiuto. A Scorsese perché l'amico Claudo lo ammirava. Alla fine, fortunatamente, i finanziamenti furono sbloccati ed il film prodotto da Valerio Mastandrea.
Tra le altre opere straniera nella corsa all’ambita statuetta ci sono anche L'ultimo lupo di J.J. Annaud per la Cina, Mustang, opera prima del turco Deniz Gamze Ergüven per la Francia, Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Andersson, Leone d'Oro a Venezia 2014 per la Svezia, Son of Saul di László Nemes ¬ Grand Prix a Cannes 2015 per l'Ungheria, The Brand New Testament di Jaco Van Dormael per il Belgio. L'annuncio delle nomination è fissato per il 14 gennaio 2016, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si svolgerà a Los Angeles domenica 28 febbraio 2016.
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