Ostia, il ministro Galletti commissaria la gestione della Riserva statale del litorale romano
Agli ispettori dell’Ufficio centrale per la biodiversità il ministro ha chiesto di verificare la presenza di eventuali danni “al fine di adottare ogni intervento e ogni azione per assicurare il rispetto delle misure di salvaguardia della Riserva”. Dopo l’intervento della magistratura, che ha aperto un’inchiesta, è arrivata anche un specifico atto politico.
ANGELO BONELLI – L’inchiesta è scattata dopo la presentazione di Angelo Bonelli di una serie di esposti in procura nei quali denunciava, documentandoli, i presunti abusi edilizi ed il taglio di 70 pini in un’area, ricadente all’interno della Riserva naturale statale del litorale romano, sottoposta a vincoli. L’attenzione dell’esponente ambientalista si è concentrata sull’ex camping Capitol di Castelfusano, dove sono stati avviati dei lavori per la realizzazione di una mega struttura ricettiva turistica da 5mila posti letto, oltre a servizi igienici e parcheggi. Sulla vicenda decide di indagare il pool di magistrati Antonino Di Maio, Francesca Passaniti e Antonio Calaresum, coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge 11 campeggi. In passato il Capitol era finito in un’indagine condotta dal sostituto procuratore Rocco Liguori.
GLI ELEMENTI – Nei mesi scorsi Angelo Bonelli aveva raccolto un dossier sul Capitol, dove era aperto il cantiere per la costruzione del villaggio turistico. Si tratta di un’area a massima protezione ambientale di 26 ettari nella pineta di Castelfusano dove sono permessi soltanto interventi di bonifica e di restauro conservativo. Nel mese di marzo tutta la documentazione era stata inviata alla Procura e al commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca. Il leader dei Verdi chiedeva di fare chiarezza sulle eventuali responsabilità di chi aveva autorizzato i lavori nella zona vincolata a partire dal 1996, anno dell’istituzione della Riserva da parte dell’allora ministro dell’ambiente.
IL BLITZ DEI VIGILI – La mattina del 7 marzo scorso le forze dell’ordine effettuano un maxi blitz nell’area dell’ex camping in via di Castelfusano per verificare le autorizzazioni rilasciate alla Sil Campeggi srl, società del gruppo Baia Holiday, di cui fa parte anche il Capitol. Gli agenti dell’ufficio Pg Edilizia della polizia locale del X Gruppo Mare, coordinati dal comandante Antonio Di Maggio presente sul posto, la polizia, il Corpo forestale dello Stato, i rappresentanti del Dipartimento Turismo e tutela ambientale, della Soprintendenza, del Cbtar e i tecnici del X Municipio vogliono anche la consegna dei nulla osta rilasciati dalla Commissione di Riserva e dall’Ente Parco: in caso contrario l’area sarà sottoposta a sequestro.
LA VICENDA – La vicenda inizia nel 2003 quando la Sil Campeggi srl chiede di poter riqualificare il vecchio camping risalente agli anni Sessanta realizzando una struttura ricettiva più funzionale e accogliente. I Dipartimenti capitolini ambiente e turismo e la Regione danno il via libera, fermo restando che le planimetrie non possono subire ampliamenti. I lavori vengono avviati ma nel 2007 il cantiere viene sequestrato e la Regione chiede la Valutazione di impatto ambientale perché i vigili scoprono che sono stati realizzati manufatti su altri 4.430 metri quadrati, raddoppiando più che abbondantemente le planimetrie originali. La Sil, come accaduto anche recentemente, informa che lo spazio in più è destinato ai servizi igienici, come prevede la legge. I lavori alla fine sono stati sospesi due settimane fa.
I NULLA OSTA - I lavori partono nuovamente nel 2012 ma stavolta le autorizzazioni non sono valide perché manca il nulla osta della Commissione Riserva, che dichiara di non aver mai ricevuto alcun progetto. La Commissione segnala inoltre, nel 2015, che nell’area sono presenti reperti archeologici di valore: ville romane, strade e tombe. Tra i funzionari della pubblica amministrazione che hanno autorizzato il cantiere vi è Aldo Papalini, ex direttore dell’ufficio tecnico del X Municipio, sotto processo per abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falsità ideologica, concussione e corruzione con l’aggravante del metodo mafioso.
I COMMENTI – “Positiva la decisione del ministro Galletti perché testimonia che la nostra denuncia a tutela della Riserva aveva ragione di essere”, dichiara a Ostia Tv Angelo Bonelli: “magari, se si fosse intervenuti prima”. Anche Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio: “E’ certamente un segnale importante, ma ciò che si pone come urgente è che venga finalmente varato il Piano di assetto della Riserva che interessa anche le spiagge di Capocotta”. Italia nostra: “Siamo soddisfatti di questa decisione e siamo come sempre pronti a collaborare”.
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