Ostia, il parroco 'censura' l’affresco ‘offensivo’. Il Maestro Rosati: “L’arte non si tocca”
IL MOTIVO - La motivazione ufficiale sarebbe, riferisce lo stesso Maestro Rosati, ma il condizionale è d’obbligo in quanto non sarebbe chiara, quella di permettere l’affissione di un pannello con un’immagine in occasione del Giubileo a danno, però, del murales la cui ‘colpa’, forse, è quella di rappresentare la scena di uno stupro nella parte inferiore destra, che raffigura i dannati all’Inferno.
IL MURALES – L’opera, un murale di 90 metri quadri realizzato con la tecnica dell’acrilico, fu dipinto e donato alla chiesa Regina pacis nel 1978 dal Maestro Mario Rosati ed inaugurato da papa Giovanni Paolo II che ne apprezzò la fattura e la qualità. Il via libera alla realizzazione fu decretato dall’apposita commissione Arte sacra del Vaticano. Da allora sono trascorsi quasi 38 anni e fino all’arrivo di don Ludovico Barbangelo, sei, sette anni fa, a nessun suo predecessore venne in mente di coprirlo. Anche perché già due anni fa il parroco avviò una raccolta firme tra i fedeli per la rimozione della pittura murale presentandola, riferiscono alcuni cittadini, come ‘offensiva’.
LA RACCOLTA FIRME - L’associazione culturale ‘Spazi all’arte’, sostenendo l’artista lidense, replicò con un’altra petizione: furono raccolte 200 firme di persone contrarie alla ‘velatura’ o rimozione dell’opera. Adesso, a distanza di due anni, il sacerdote si è mosso di nuovo e il dipinto è stato coperto all’insaputa di Mario Rosati che è venuto a saperlo soltanto ieri e per questo ha lanciato l’allarme: oggi, lunedì 8 febbraio, alle 17, il sit in davanti la chiesa con tanto di cartelli.
MARIO ROSATI – “Il parroco ha già ‘chiuso’ tutto. Chiuso e coperto con assi fissate con chiodi e viti che, se è vero che sarà una copertura temporanea, cosa cui non credo, perché non limitarsi a mettere dei drappi? Nel momento in cui dovranno rimuovere i pannelli in cartongesso così fissati danneggeranno l’opera. Un’opera che ho donato alla chiesa, e quindi alla collettività, e che non è certo di proprietà di don Barbangelo”, spiega indignato il Maestro Rosati a Ostia Tv.
“Nella mia ormai lunga carriera, visto che ho quasi 80 anni, ho esposto in cento personali, 150 collettive, ho insegnato per 5 anni alla scuola d’arte di Ostia, ho realizzato scenografie per 30 lavori teatrali, sono inserito nel libro che annovera gli artisti italiani a partire dagli anni Trenta del ‘900”, sottolinea con orgoglio Mario Rosati: “ho realizzato il monumento in memoria dell’amico Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo, nel luogo in cui venne ucciso, ho lavorato ai murales contro la droga a Ostia antica e tanto altro… Insomma, questa ‘cosa’ non ci sta proprio. Ho dato tanto a questo territorio!”, esclama il Maestro, ribadendo la sua contrarietà a quella che sembrerebbe una forma di ‘censura’.
LA DENUNCIA – “Alle 17 saremo presenti per manifestare contro questa decisione: l’arte non si tocca! E come ha detto di recente anche papa Francesco la chiesa è la casa del popolo della quale i sacerdoti sono soltanto i custodi, non i proprietari”, prosegue il pittore e scultore di Ostia. “Già al suo arrivo don Barbangelo cancellò in sostanza due ‘pezzi’ di un amico artista, facendoli ridipingere: andammo a chiedergliene il motivo ma ci rispose che non gli piacevano. Adesso questi grossi pannelli bullonati all’opera, un’opera che io ho regalato al Vicariato e che è stata accettata e che dunque appartiene alla collettività: il sacerdote non può decidere a suo piacere cosa farne. Per questo motivo”, conclude, “questa mattina mi sono recato dai carabinieri per denunciare questo arbitrio”.
L’ASSOCIAZIONE ‘SPAZI ALL’ARTE’ – L’associazione ‘Spazi all’arte’, appreso l’accaduto, ieri sera ha lanciato una mobilitazione invitando gli artisti e gli intellettuali di Ostia a parteciparvi. “A due anni di distanza dal primo tentativo di rimuovere gli affreschi realizzati dagli artisti Magnani, Rosati e Cantoni all’interno della chiesa il parroco ci riprova!”, si legge in una nota dell’associazione: “senza avvisare l'autore padre Ludovico Barbangelo ha completamente ricoperto la pittura murale: un atto deplorevole per la nostra comunità. Invitiamo alla mobilitazione pacifica in piazzale di Regina Pacis per esprimere la nostra indignazione verso questo atto ‘vandalico’ che dimostra una scarsa conoscenza delle norme sul diritto di autore e sulla disponibilità delle opere d'arte che non sono proprietà del parroco pro tempore, ma dei fedeli e della Diocesi”.
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