Tribunale di Ostia, Anitori: "Sì ad una proroga di due anni”
Ostia – Tribunale di Ostia: continua la battaglia della senatrice Fabiola Anitori contro la chiusura della sezione di via dei Fabbri navali. L’esponente politica, a due giorni dalla del 13 settembre, termine ultimo fissato per la chiusura, si è rivolta questa mattina al ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri richiamando la ‘sua attenzione sulla mancata inclusione della sezione distaccata di Ostia tra le sedi giudiziarie che rimarranno aperte per due anni per lo smaltimento dell'arretrato’. Per questa sede giudiziaria, infatti, vi sono tutti i presupposti posti alla base del recente decreto con il quale è stata autorizzata la continuazione dell'attività, per un periodo di due anni, per ben otto tribunali. Nel suo appassionato intervento la senatrice Anitori ritiene che sia “un grave ed imperdonabile errore non autorizzare la continuazione dell'attività anche all'ufficio giudiziario di Ostia, del quale occorre tenere presente la specificità del contesto territoriale ed il bacino di utenza”.
Infatti, la sede distaccata di Ostia ha competenza sul territorio del X municipio di circa 300.000 abitanti effettivi, con un bacino di utenza che dunque è simile a quello del tribunale di Bologna e comunque superiore alle 180.000 unità previste dallo stesso ministro come parametro di riferimento per la selezione dei tribunali da lasciare aperti per lo smaltimento delle pendenze. “Né può valere come giustificazione per la mancata inclusione di Ostia la circostanza che trattasi di sezione distaccata, perché il ministro conosce bene che l'area metropolitana di Roma - che da sola presenta una popolazione maggiore dell'intero circondario di Milano - ha posto più volte l'esigenza di istituire un secondo tribunale all'interno del Comune capoluogo, come del resto è accaduto per Napoli, e di ciò già si discusse nella relazione al primo decreto legislativo n. 491 del 1999 di revisione delle circoscrizioni giudiziarie”, ha sottolineato.
Per questa ragione, la peculiarità della sezione lidense, permettendo il decongestionamento del tribunale di piazzale Clodio che presenta le maggiori dimensioni a livello europeo, giustificherebbe una soluzione diversa da quella adottata per le altre circoscrizioni e sedi distaccate di tribunale. Fabiola Anitori, inoltre, ricorda che ‘al fine del rilevamento del secondo valore soglia posto dal ministro per la continuazione dell'attività per ulteriori due anni, cioè quello relativo alle sopravvenienze, è risultato da un'indagine comparativa che dimostra che la sezione distaccata di Ostia ha carichi di lavoro maggiori di quelli di veri e propri tribunali dei quali Annamaria Cancellieri ha recentemente decretato la permanenza”. Ciò costituirebbe un'ulteriore prova di una necessaria, diversa soluzione da adottare per il Lido rispetto alle altre sezioni distaccate e costituisce “prova di un'inaccettabile ed inspiegabile disparità di trattamento tra l'ufficio giudiziario di Ostia e gli otto tribunali lasciati aperti”.
“L'ufficio giudiziario di Ostia ha dimostrato, inoltre, un'esemplare efficienza, con indici di smaltimento altissimi, che hanno prodotto nel biennio 2010-2011 - caso unico nel distretto di Roma, anche per l'utilizzo intenso della mediazione delegata - un decremento delle pendenze del 32 per cento, come attestato dal presidente della corte d'appello di Roma nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario
“Va infine sottolineato che nella legge delega il principio "direttivo" di primaria importanza nella revisione della geografia giudiziaria è quello della razionalizzazione del servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane, tra cui Roma, che deve essere necessariamente realizzato mediante decongestionamento del tribunale metropolitano. Quindi l'obiettivo della riforma appare palesemente stravolto dalla soppressione delle sezione distaccata di Ostia che imporrebbe di riversare sull'unico tribunale metropolitano il carico di lavoro dell'ufficio soppresso, con ciò determinando un ulteriore congestionamento di uffici già oltremodo gravati. In conclusione, si ritiene che ci siano tutti i presupposti, vista la specificità dell'ufficio giudiziario di Ostia al confronto con le altre sezioni distaccate, di concedere una proroga di due anni, con la consapevolezza che tale soluzione avrebbe comunque carattere parziale rispetto ai gravi problemi che affliggono la giustizia della capitale, ma che può servire a porre mano ad una diversa soluzione normativa che istituisca un secondo tribunale cittadino, come è avvenuto per Napoli”, conclude Anitori invitando il ministro Cancellieri a includere l'ufficio giudiziario di Ostia tra i presidi di giustizia da lasciare aperti per altri due anni al fine di smaltire i procedimenti pendenti”.
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