Ostia, incendio Nemo, Franco Petrini: “Sospettiamo si tratti di un’unica mano e un unico disegno”
Ostia – “Quattro episodi in venti giorni. L’unica certezza che abbiamo è che si tratti di un atto intimidatorio. Un gesto di estrema crudezza. Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta o pressione. Né richiesta di ‘partneriato’. Brancoliamo nel buio. Anche se abbiamo il sospetto che si tratti di un’unica mano e che ci troviamo davanti ad un unico ‘progetto’ criminoso”. Sono queste le dichiarazioni rilasciate a Ostiatv da Franco Petrini, concessionario de La Pinetina e La Nuova Pineta, il più grande impianto balneare di lungomare Lutazio Catulo, a Ostia, all’indomani del rogo di matrice dolosa ai danni del ristorante interno alla struttura, il ‘Nemo’, in concessione al signor Toni.
Intorno alle 3.30 della notte tra venerdì 10 e sabato 11 maggio tre individui con il volto mascherato, uno dei quali impugnava una pistola, hanno costretto la guardia giurata a inginocchiarsi minacciandola con l’arma alla testa, sottraendole il cellulare, e poi hanno cosparso di liquido infiammabile il locale, appiccando il fuoco. Dopo l’attentato, la fuga a bordo di un’auto. Riavutosi dallo shock, il vigilante ha immediatamente chiamato il 112. I danni, fortunatamente, sono stati lievi. Ma l’inquietudine e la gravità per questo ennesimo rogo ai danni delle strutture balneari del lungomare sono grandi.
Quanto accaduto al ‘Nemo’, la dinamica dell’attentato, richiama alla mente quello del chiosco Glam di lungomare Paolo Toscanelli, osserviamo. “Sì, lo abbiamo notato. Per questo pensiamo ad un unico disegno”, afferma il signor Petrini, imprenditore che aderisce al Sib, sindacato italiano balneari, di cui è presidente a Ostia Rosella Pizzuti. “Ma vorrei ampliare il discorso anche alla realtà della Bolkenstein, la direttiva dell’Unione eurepea che prevede la messa all’asta delle concessioni. Oggi”, prosegue, “dobbiamo fare i conti con chi minaccia con la pistola. Ma bisogna vedere chi verrà a investire tanto denaro qui. Se si tratta esclusivamente di un discorso economico”.
E’ la prima volta che subite un attentato? “Sì, è la prima volta. Mai subìto pressioni. Ma pur nella drammaticità della situazione ho colto un risvolto positivo. Abbiamo infatti avuto subito la grande solidarietà e professionalità dei carabinieri, che ringrazio sentitamente per il lavoro svolto, dei giornalisti e delle forze sane della città come non accadeva da anni. Nella tragedia c’è stata una simbiosi con la città, con quella parte sana che non attacca sul ‘lungomuro’ o altro, che si è stretta attorno a noi con un ‘Tenete duro’. Un ruolo equilibratore”, risponde il signor Petrini.
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