Ostia – All’indomani del devastante rogo che ieri sera ha raso al suolo l’ex scuola materna di via Adolfo Cozza, nel centro di Ostia, c’è una grandissima preoccupazione per le possibili ripercussioni sulla salute pubblica. L’incendio ha infatti aggredito l’amianto presente, materiale altamente cancerogeno che con le alte temperature diventerebbe ancora più pericoloso.

L’edificio, infatti, che versava in un notevole stato di abbandono e di degrado, sventrato e trasformato in una discarica invasa dai topi e dalle siringhe, fu chiuso perché presenteva delle parti in asbesto. Avrebbe dovuto essere oggetto di un completo restyling che doveva tener conto delle moderne indicazioni sulla bio-edilizia: il progetto fu realizzato gratuitamente da un papà dei piccini, un ingegnere. Sembra che i fondi, al comune di Roma, fossero già disponibili. Ma la ristrutturazione non è mai stata avviata mentre le famiglie, esasperate, l’estate scorsa, promossero una raccolta di firme e CasaPound occupò l’ex materna per protesta.

Le fiamme che ieri sera hanno aggredito la struttura, devastandola e trasformandola in un ammasso nero e fumigante, hanno favorito che si sprigionasse una nube nera altissima, visibile anche dal pontile di Ostia e dall’entroterra. Sul posto le squadre dei vigili del fuoco.

Ora le particelle dell’amianto che sono state disperse nel rogo potrebbero essere ancora presenti nel quartiere, dove si trovano abitazioni private, la frequentatissima Biblioteca Elsa Morante, il Teatro de Lido, l’ostello Lithus, due scuole per l’infanzia, una elementare e due medie.

La zona è insomma è altamente abitata e le scuole sono frequentate da centinaia di ragazzi.

Marco Noli, esponente del Partito della rifondazione comunista del municipio XIII, esprimendo anche la preoccupazione dei residenti e sostenendo che “la salute viene prima di tutto”, chiede il rinvio dell’apertura degli istituti scolastici circostanti.

“Non vogliamo che l’irresponsabilità della giunta che amministra il territorio tocchi il vertice dell’indifferenza nei confronti dei polmoni dei bambini e dei giovani: le scuole devono essere  riaperte solo dopo i dovuti controlli e la necessaria bonifica”.

Le indagini sulle cause del rogo sono state affidate ai carabinieri di Ostia. In molti, tra cittadini e residenti, ipotizzano il dolo.