Ostia – Riceviamo e pubblichiamo dalla Comunità Foce del Tevere di Ostia:

 

“Sabato scorso la Comunità Foce del Tevere ha partecipato all’incontro “Agenda per il Litorale” organizzata dal capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio. Purtroppo non si è trattato di un incontro pubblico tra cittadinanza e amministrazione sulle scelte che riguardano il Litorale della Capitale come promesso. Alle domande dei cittadini su opere strategiche come l’ampliamento del porto di Roma non è stata data alcuna risposta. Si è invece citata la città di Curitiba come modello ispiratore per la riqualificazione del litorale, in particolar modo dell’Idroscalo di Ostia. Facciamo presente che:


- L’Idroscalo di Ostia non è una favela sul canale di Iguacu di Curitiba
- Curitiba ha goduto di 30 anni di buona amministrazione che ha prodotto una rete di interventi interattivi e flessibili, concepiti e sviluppati tramite partnership fra aziende private, organizzazioni di volontariato, agenzie municipali, servizi pubblici, gruppi di base, associazioni territoriali e singoli cittadini.
- Curitiba è una città in cui le decisioni non piovono dall'alto: i compiti di governo spettano all'amministrazione, ma le idee migliori si trovano tra i cittadini e questo promuove l'imprenditorialità.
- A Curitiba esistono un livello di partecipazione democratica, controllo sulle decisioni dell'amministrazione, proposta e collaborazione
- A Curitiba il principio propulsore della politica è stato coerente e profondo: rispettare i cittadini, veri proprietari dei beni e dei servizi pubblici, innanzitutto perché ogni persona merita rispetto, e poi perché, se le persone avvertono rispetto, collaboreranno responsabilmente per risolvere gli altri problemi. In questo modo si è potuto ristabilire il fisiologico ciclo della politica, trasformando i poveri, gli emarginati, gli indifferenti e gli analfabeti in cittadini capaci di fornire il loro contributo alla comunità. Dopo 30 anni di buongoverno e di "vera" partecipazione democratica, la qualità della vita è ormai una delle più alte del mondo, risultato tanto più sorprendente per una metropoli cresciuta così in fretta, con un budget modesto e con i conti perfettamente in ordine 

Quindi vorremo sapere perché: 

1) sono mesi che chiediamo un incontro tecnico con l’amministrazione municipale e gli uffici competenti che non ci viene accordato adducendo scuse relative a documenti mancanti
2) se viene posta una domanda durante un incontro pubblico si ottenga come risposta che si darà una risposta che in realtà non viene mai data
3) l’Idroscalo ha portato avanti progetti come quello di Curitiba sul riciclo dei rifiuti e nessuno dell’amministrazione abbia appoggiato o plaudito all’iniziativa
3) in Commissione Urbanistica comunale, a settembre, presente proprio il capogruppo D’Ausilio, il capogruppo del M5S, Paolo Ferrara, presente, ha riportato “Sull’Idroscalo mi sembra siano tutti in accordo sullo sgombero, compreso il presidente che ha rimarcato lo stato di abusivismo e ascoltato attentamente l’architetto Vittoria Crisostomi elencare più aspetti del problema, secondo il suo punto di vista naturalmente. Aspetti che definiscono il comitato locale molto agguerrito, i 750 residenti appartenenti a due categorie in genere (quelli che vogliono la villa al mare e quelli che speculano sui micro-affitti) per poi garantire la perfetta possibile integrazione di questi in nuove aree abitative presenti nel progetto che non sembra essere una garanzia”.

Attendiamo coerenza tra le parole e i fatti. E siccome siamo stanchi di sgomberi di alemanniana memoria e di promesse elettorali e post elettorali mancate, chiederemo a questo punto all’assessore alla Trasformazione, Giovanni Caudo, anche lui presente all’incontro di sabato scorso, cosa ne pensa la Giunta comunale sull’Idroscalo di Ostia e quali progetti ha in mente”.

Franca Vannini, portavoce Comunità Foce del Tevere, Idroscalo di Ostia, 18 dicembre 2013.