Ostia – Nuova emergenza per una nuova mareggiata allo stabilimento balneare la Nuova Pineta-Pinetina: a finire in mare decine di ombrelloni e di lettini che il personale dell’impianto, insieme a Franco Petrini, il gestore, hanno recuperato in una corsa affannosa contro il tempo a partire da questa notte. Il nemico è l’erosione, che da agosto dello scorso anno ha inghiottito intere porzioni di arenile, facendo crollare come fossero friabili castelli di carta cabine e strutture.

LO SFOGO - “Mi chiedo se sia normale che il 6 agosto io debba fare la corsa per recuperare lettini e ombrelloni dopo aver già perso centinaia di cabine ed enormi tratti di arenile, mentre i pochi clienti rimasti mi ricoprono di improperi? Ed intanto l’amministrazione comunale continua ad essere latitante, quella regionale appare incapace di decidere ed i concorrenti, ‘giustamente’, lucrano sulle disgrazie altrui”, si sfoga Franco Petrini, impegnato da questa notte a ‘salvare il salvabile’ in quello che è il più grande stabilimento di Ostia grazie ai suoi 500 metri di fronte mare e alle decine di dipendenti.

L’ALLARME – “La mareggiata di questa notte era ‘prevista’, così come è stato previsto, e già appaltato, l’intervento contro l’erosione: anzi, la gara è già stata aggiudicata e la ditta che dovrebbe eseguire i lavori, se non avrà l’autorizzazione, potrà chiedere i danni”, spiega il gestore, da 35 anni alla guida dell’impresa. “E’ da agosto dello scorso anno che denuncio la situazione, segnalando la necessità di intervenire subito, ma da una parte mi scontro contro l’immobilismo delle amministrazioni, dall’altra contro il ‘silenzio’ di alcuni colleghi alle prese, forse, con diversi problemi, anche se l’erosione inesorabilmente sta avanzando e interessando il lungomare di levante dal canale dei pescatori fino allo stabilimento Gambrinus”, prosegue.

IL RISCHIO – A rischio le imprese del territorio che nel turismo balneare hanno la loro prima risorsa. “Ho perso centinaia di clienti, clienti confluiti altrove e avuto danni senza che le amministrazioni non dico intervenissero concretamente ma dessero almeno sostegno morale”, sottolinea Franco Petrini: “Chi parla di favoritismi agli imprenditori non sa di cosa stia parlando, non sa quale lavoro e quali sacrifici comporti e soprattutto dovrebbe pensare che è una risorsa dalla quale traggono sostentamento decine di famiglie, persone che, nel caso specifico, collaborano con me da anni. Non posso pensare di chiudere, non intendo farlo, ma intendo sollecitare quegli interventi che potrebbero partire già da ottobre per cominciare a risolvere una situazione davvero preoccupante, nella quale si rischia di mettere seriamente a repentaglio un settore importante per l’economia della nostra città”, conclude.