Ostia, la mareggiata ‘si mangia’ la spiaggia: distrutte le cabine
I DANNI - A riportare ancora una volta, come ripetutamente segnalato nei mesi scorsi da Franco Petrini, titolare della Nuova Pineta-Pinetina, il più grande impianto del litorale di Ostia, i danni maggiori sarebbe proprio questa struttura con 19 cabine distrutte, 20 inagibili e 22 a rischio: almeno il 50% lido non sarebbe utilizzabile.
LA STAGIONE - Inizio di stagione balneare difficile quello che si sta vivendo a Ostia dove, dopo il maltempo dell’ultimo mese che non ha richiamato romani e turisti al litorale romano, oltre all’erosione che mette in ginocchio le imprese, nel primo giorno di caldo quasi estivo uno dei lidi più noti, La Casetta, è stato posto sotto sequestro preventivo per la terza volta in sei mesi per abusi edilizi e scadenza, sembra, della concessione: denunciate anche due persone. A Capocotta, nel frattempo, i concessionari dei cinque chioschi stanno sanando gli abusi riducendo la dimensione delle strutture.
L’EROSIONE – L’erosione è un problema che i titolari dei lidi denunciano da tempo chiedendo interventi risolutivi tra cui, come hanno ribadito a Ostia Tv nei mesi scorsi sia Franco Petrini sia Ruggero Barbadoro, concessionario del Venezia, la costruzione di pennelli a Ti in quanto gli interventi di ripascimento effettuati negli ultimi anni da soli non sono sufficienti. I due imprenditori in primavera avevano un incontro, che avevano definito ‘positivo’, presso la Regione Lazio alla presenza dell’assessore Refrigeri, che si era mostrato disponibile a mettere in cantiere delle soluzioni.
INTERVENTI URGENTI – Allo stato attuale, dopo l’ultima mareggiata, l’arenile è paurosamente ridotto tanto che, visti i gravissimi danni, non è più procrastinabile un intervento. Anzi, servono lavori urgenti per ripristinare un minimo di spiaggia per la balneazione. Franco Petrini ha ricordato che dal gennaio scorso, così come Ostia Tv ha dato notizia, è la terza volta che il mare aggredisce con tale violenza le spiagge, distruggendole. Una soluzione consisterebbe nell’utilizzare la sabbia recuperata dragando il canale dei pescatori, insabbiato, così come avvenuto con il Med.
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