Ostia - Mercoledì 20 luglio atterreranno all'aeroporto di Fiumicino venti bambini giapponesi provenienti dalla città di Fukushima, sull’isola di Honshu. Ad accoglierli al loro arrivo ci saranno le famiglie italiane che li ospiteranno nell’ambito dei progetti di accoglienza organizzati dalla Puer onlus.

BAMBINI DI FUKUSHIMA - I bambini di Fukushima saranno ospitati per più di un mese presso delle famiglie romane che si prenderanno cura di loro, a proprie spese, offrendo ai piccoli attenzioni e delle settimane di vera e propria vacanza coinvolgendoli in attività, nonché nella vita che si svolge all’interno di ciascun nucleo familiare. Per i bambini giapponesi sarà senza alcun dubbio una bellissima esperienza, così come per le famiglie affidatarie che si prenderanno cura dei piccoli ospiti: un esempio di progetto solidale inserito in un progetto di scambi con il governo nipponico.

IL BENVENUTO - Per rafforzare questo tipo di progetti Sandra Abbondandolo, responsabile della comunicazione per la Puer onlus e mamma affidataria di Katerina, una ‘bambina di Chernobyl’ anche quest’anno ospite presso la sua famiglia a Ostia, ha organizzato un benvenuto poiché è in atto un nuovo corso che punta sulla collaborazione e condivisione tra le persone e condivisione tra le persone e tra i popoli. Le famiglie dei bimbi di Fukushima hanno aderito con grande entusiasmo al progetto della Puer dando il consenso affinché i propri figli trascorressero questo periodo in Italia. All’aeroporto, alle 19 di mercoledì 20 luglio, saranno presenti anche Silvana Denicoló, consigliera regionale della commissione regionale cooperazione tra i popoli e alcuni consiglieri capitolini: insieme alle famiglie porgeranno il loro affettuoso benvenuto ai piccoli con la mediazione preziosa di Mitsumi Kan, una giovane giapponese che vive a Roma e che interverrà per qualche traduzione iniziale.

LA PUER ONLUS – La Puer onlus, associazione nata dopo il disastro nucleare di Chernobyl della quale è presidente Sergio De Cicco, ha iniziato a muovere i suoi passi nell’ambito della solidarietà poco dopo quel dramma. Furono avviate delle iniziative per i ‘bambini di Chernobyl’ tra cui i soggiorni terapeutici in quanto in quei territori la contaminazione dopo lo scoppio del reattore nucleare aveva causato l’insorgenza di malattie. Da allora sono continuati e sono nati altri progetti di scambi culturali con la Moldavia ed il Giappone.

LE ESPERIENZE - Nelle scorse settimane è stata avviata un'iniziativa di raccolta di testimonianze, direttamente alle famiglie Puer, per poter comunicare e diffondere al meglio le attività di sostegno all'infanzia nelle quali sono coinvolte. L'obiettivo non è solo una semplice condivisione di storie e di racconti ma creare quel filo conduttore che lega le tante meravigliose esperienze vissute e da vivere, restituendo la vera significatività dell'esistenza. E’ stato pubblicato sul sito Puer con grandissimo successo il racconto di Franco che è davvero interessante leggere mentre è già stato lanciato l’invito a raccontare le proprie storie. 
Link a PUER