Ostia – E’ partita oggi da Ostia la campagna di Legambiente, la campagna regionale con il contributo dell'assessorato all'ambiente della Regione Lazio. Numerosi i temi di questa quinta edizione. Dai “pennelli” anti-erosione alle spiagge libere, dalla qualità dell'acqua ai divieti di balneazione e rischi idrogeologici, dal waterfront ai parchi. Sul veliero di  Goletta verde  molte attività convolgeranno le scuole.

 

 

Il veliero del Cigno verde rimarrà ancorato al porto turistico fino a domenica 5 agosto. Farà tappa a Fiumicino per un giorno e nelle successive settimane  ad Anzio, San Felice Circeo, Gaeta, Civitavecchia  e Ventotene.

 

L’iniziativa riparte dunque dal Lazio per parlare di mare anche al di fuori della stagione balneare. Nella regione i 63 chilometri di costa, il 23 per cento del totale incluse le isole, sono oggetto  dell’erosione.

 

Secondo Cristiana Avenali, direttore di Legambiente Lazio, si tratterebbe di un fenomeno naturale che può essere arginato grazie alla presenza di dune sulla costa, dando la possibilità alle correnti di muoversi liberamente, con l'afflusso di nuova sabbia trasportata dai fiumi e con la presenza della poseidonia oceanica, pianta acquatica che crea una barriera naturale. Al contrario i pennelli e le dighe soffolte comporterebbero uno squilibrio e impedirebbero il necessario ricambio idrico creando una serie di piscine di acqua stagnante.

 

Avenali sottolinea che nel comune di Anzio che le conseguenze dei lavori si sono viste tutta l'estate. Dopo lo stop dei lavori nel comune marinaro, dove Legambiente ha denunciato la mancanza della valutazione di impatto ambientale, l’associazione ambientalista si dichiara preoccupata per  i nuovi progetti che dovrebbero essere realizzati su tutta la costa laziale per una spesa approvata di 26 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda poi Ostia, i lavori di ripascimento finanziati da Regione e Campidoglio con un investimento di 15,5 milioni di euro, daranno scarsi risultati e solo sul breve termine. Legambiente ha pertanto chiesto alla Regione di bloccare i progetti di ripascimento e di “aprire un serio confronto per cercare soluzioni alternative di minore impatto”.