Ostia - L'associazione antimafia Libera ha riconsegnato ieri l’ex spiaggia Amanusa sul lungomare di levante, a Ostia, avuta in gestione l’anno scorso tramite bando pubblico: il chiosco, ribattezzato Spqr, è risultato abusivo ma l'associazione non ne sarebbe stata a conoscenza. Un gesto che ha destato sorpresa, benché Casapound, tra gli altri, avesse denunciato da tempo delle irregolarità. Questa mattina il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha incontrato presso la sede della giunta regionale il coordinatore romano dell’associazione antimafia Marco Genovese per “esprimere solidarietà e preoccupazione”.


LA RESTITUZIONE - Il consorzio composto dall'associazione antimafia Libera, dall'ente sportivo Uisp e da Le Grand Coureur ha riconsegnato ieri, martedì 19 aprile, all'amministrazione la spiaggia che aveva avuto in assegnazione la scorsa estate. Alla base della decisione la scoperta che il chiosco che sorge sulla spiaggia è abusivo, ma nel bando della notizia non marginale non ve ne era alcuna notizia. Appreso questo, i rappresentanti dell'Ati che ha avuto in assegnazione la spiaggia libera hanno scritto una lettera indirizzata al commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca, al commissario del X Municipio Domenico Vulpiani ed al direttore del X Municipio Cinzia Esposito per riconsegnare il bene. Una decina di giorni fa i rappresentanti dell’Ati, accompagnati dal senatore dem Stefano Esposito, si sono recati in procura per consegnare la documentazione al procuratore Giuseppe Pignatone.


IL CHIOSCO - "Il motivo della restituzione della spiaggia l’avvenuta scoperta improvvisa di una determina del 2010, omessa in sede di bando e di firma della convenzione, che chiedeva ai precedenti gestori di abbattere il chiosco/bar in quanto abusivo, ovvero la struttura oggi presente in spiaggia”, scrive l’Ati in una nota congiunta: “Scoperta ancora più sorprendente visto che lo stesso Municipio con lettera protocollata, aveva comunicato in data 18 marzo 2015 l'esatto contrario: che la struttura era parte della dotazione della spiaggia e regolarmente utilizzabile ai fini di una migliore erogazione dei servizi. L'emergere oggi di tale determina rende di fatto nullo il bando e la convenzione stessa, e impongono di procedere alla restituzione della spiaggia affinché possano essere risolte le criticità e si proceda ad un nuovo bando", conclude la nota.


LA CONDANNA - La vicenda è stata commentata dal candidato a sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi su Twitter, che ha duramente attaccato il Partito democratico: "Da @libera_annclm gesto che segue principi legalità ed evidenzia colpe ex giunta Pd. Spiagge #Ostia sono bene comune e patrimonio di tutti".


L’INCONTRO - Questa mattina, mercoledì 20 aprile,  il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha incontrato presso la sede della Giunta regionale Marco Genovese, coordinatore romano di Libera. “Ho voluto esprimere solidarietà e preoccupazione – spiega Nicola Zingaretti – a una delle voci di Libera in merito alla vicenda della spiaggia concessa all’associazione che è stata riconsegnata al Municipio. Questa é una grandissima sconfitta, soprattutto per le istituzioni e per chi ogni giorno, specialmente a Ostia, lotta contro mafie e illegalità, sperimentando percorsi nuovi di socialità e sana economia”.


LA FIDUCIA - “Mi auguro che dopo la riconsegna della spiaggia da parte di Libera – conclude il presidente – sia fatta luce sulla vicenda e vengano accertate al più presto le responsabilità. Nonostante la gravità di questa vicenda, invito tutti a non perdere la speranza e la fiducia che a Osta si possa tornare a promuovere uno sviluppo sociale, economico e culturale nel rispetto della legge e senza subire l’interferenza delle mafie o di qualsiasi forma di illegalità. La Regione Lazio continuerà con ancor più determinazione a investire nelle energie più sane di questa parte del territorio al fine di generare gli anticorpi necessari a ricostituire e rafforzare il tessuto economico e sociale di tutta la città”.


CASAPOUND - "Ieri Uisp e Libera hanno restituito la spiaggia ex Amanusa che CasaPound avevamo occupato simbolicamente perché la concessione non era valida in quanto alcuni abusi non erano stati ripristinati. Chiediamo le immediate scuse di Giachetti, Esposito, Orfini, di tutto il Pd e della giornalista di Repubblica Angeli che per la nostra azione di denuncia ci avevano lanciato accuse pesanti e lanciato una campagna diffamatoria accostando CasaPound alla mafia. Ci auguriamo che tutti coloro, compresi media locali e nazionali, si rendano conto della gravità dei fatti. Ecco gli interessi di cui parlavamo. Giù le mani del Pd dalle spiagge. La verità viene sempre a galla", comunica in una nota CasaPound Italia litorale romano.