Ostia – “Misteri, crimini e delitti irrisolti di Roma”. Ovvero il lato oscuro della Capitale tra omicidi, rapine, risse e usura raccontato in un libro. Ed in questa  materia densa di ombre e di sangue si addentra Flaminia Savelli, giornalista di nera del quotidiano Repubblica, che dopo un lavoro di ricerca durato due anni regala al lettore venticinque casi emblematici. Sono storie  vere di vittime e carnefici che, come si legge nel risvolto di copertina, di misfatti lungo le strade della Città eterna, dalle borgate al Centro. Il libro è stato presentato questa mattina nella sede del municipio XIII durante una conferenza.

 

Casi che attraversano un periodo temporale vasto che va dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni. Tutti scelti con cura dall’autrice per raccontare il lato oscuro della capitale. Il libro, pubblicato da Newton Compton, comincia con l’approfondimento del caso dello “sferruzzatore”, nel 1870, al secolo Antonio Gasparone, il cosiddetto brigante gentiluomo. La sua banda, una delle più spietate, agiva nelle campagne vicino Roma. Finisce gli ultimi giorni della sua vita a vicolo del Piede a Roma

Nel 1928 a far tremare vittime e polizia l’inafferrabile Cesare Serviatti, che adescava le donne con degli annunci sul giornale. Si trattava per lo più di cameriere anziane, che poi faceva a pezzi senza pietà. L'ultimo corpo fu tra le stazioni di Napoli e Roma: fu giustiziato su ordine di Mussolini. Passa qualche anno e a Roma e nel 1950 Annarella,  Anna Bracci, appena dodici anni, viene uccisa e gettata in un pozzo poco distante da casa. Indicato come coinvolto il “biondino” di Primavalle, ma non vi sono certezze.  Tra gli altri casi inquietanti quello che si verificò tra il 1983 e il 1984 quando furono uccise 11 donne. L’ultimo corpo ritrovato fu quello di Anna Maria Ponzo Grandoni, cameriera in un albergo sulla via Flaminia. Dalle indagini emerse la duplice vita della donna, ma il suo assassino è ancora senza nome.

 

Gli ultimi omicidi risalgono allo scorso anno. A Prati, Roberto Ceccarelli viene freddato in pieno giorno davanti al bar Vanni. L’assassino è un collega in affari cui Ceccarelli doveva dei soldi. A Morena, invece, muore davanti ad una pizzeria Edoardo Sforna, un fattorino di diciotto anni. Il fascicolo è ancora aperto.

 

Flaminia Savelli, al suo esordio come scrittrice, racconta con stile secco ma eloquente e preciso di casi su cui si è documentata con attenzione, raccogliendo verbali, testimonianze e documenti inediti. Il risultato è un viaggio affascinante, che regala brividi e fa riflettere su questa lunghissima scia di sangue che ha arrossato la Capitale attraverso oltre un secolo.



L’autrice, a proposito della situazione sulla criminalità attuale,  spiega che “Roma è una metropoli e di conseguenza si confronta con la criminalità: ci sono zone molto più pericolose di altre, ma in una metropoli gli episodi criminali ci saranno sempre”, conclude.