Ostia -  "Il Governo non ci aiuta, protestiamo perché non vengono garantiti i diritti degli studenti e del personale docente e la sicurezza".


E'  il grido di alunni e professori  del liceo Anco Marzio di Ostia, che  si unisce a quello degli altri istituti di Ostia che hanno proclamato lo stato di agitazione permanente contro lo smantellamento della scuola pubblica.


Da ieri  studenti e insegnanti hanno messo in moto una protesta civile basata sulle attività di studio, la preparazione e  la correzione compiti, lezioni all'aperto nonché incontri con genitori e studenti, andando oltre l'orario canonico delle lezioni.  


Oggi al suono della campanella circa 30 professori dell'istituto  Anco Marzio hanno portato i banchi e le sedie  nel'atrio della scuola dove sono stati corretti  i compiti. Poi alle 15.00 orario di chiusura della struttara scolastica i professori  si sono  ritrovati fuori dai cancelli  per continuare a oltranza  la loro protesta contro le “famigerate '24 ore di lezione" e le aule non a norma, secondo la legge 626.


Ma a rimetterci sono sicuramente gli studenti che non hanno la possibilità di esprimere le proprie opinioni. O meglio sono state abolite, per la legge 953, le assemblee di istituto, sono circa tre anni che non viene fatto il viaggio d'istruzione e mancano  gli spazi adeguati per le attività scolastiche.

 

Lunedì l'attività scolastica riprenderà con una lezione all'aperto sempre per dire no alle aule non a norma e ai tagli del governo.


All'iniziativa hanno aderito anche il liceo Toscanelli, l’Enriquez e Carotenuto. Una protesta che continuerà fino al 30 di ottobre.