Ostia, Lorenzatti: “Sì alla tutela e al recupero dei cinema di quartiere”
Ostia – Sì alla valorizzazione ed al recupero delle sale cinematografiche di quartiere che i multiplex hanno decretato così come la grande distribuzione, gli ipermercati, hanno fatto con i negozi e le botteghe, mandando in rovina intere famiglie, impoverendo il tessuto sociale, culturale e urbano dei quartieri. E proponendo spesso un modello di consumo sbagliato. Lo sostiene Sandro Lorenzatti, vicepresidente e assessore alla cultura del municipio X di Roma Capitale.
“Con le stesse dinamiche, le multisala hanno sancito la fine delle piccole sale cinematografiche di quartiere, rendendo per alcuni impossibile andare al cinema, proponendo una programmazione appiattita sul mercato, nuocendo al cinema d’autore e, soprattutto, azzerando luoghi che erano occasione di incontro ed aggregazione, proponendo spesso un modello di incontro innaturale, che si svolge piatto all'interno di "non luoghi" freddi ed estranianti”, spiega. “Molte sale sono oggi abbandonate, altre sono state distrutte, togliendo un frammento di vita dai quartieri. Davvero utile dunque questo lavoro di alcuni studenti di Architettura della Sapienza (con il coordinamento del professor Silvano Curcio), che, selezionando 13 sale tra le 50 abbandonate a Roma, hanno prodotto altrettante video-inchieste (Sala Troisi, Cinema Paris, Metropolitan, Volturno, Cinema Airone, Puccini, Augustus, Africa, Apollo, Avorio, Missouri, Impero, Quirinale): http://cineabbandonati.blogspot.it/”. “La Mairie, comune di Parigi, anteponendo gli interessi culturali a quelli esclusivamente economici, ha predisposto un piano che permette anche ai Municipi di finanziare i centri culturali che gestiscono sale cinematografiche per tutelarne le attività, o acquisire sale conservando il loro ruolo di cinema di quartiere (vedi il caso del Louxor: http://www.paris-louxor.fr/louxor-palais-du-cinema/)”, continua.
"Una iniziativa che vorremmo fosse avviata anche a Roma, dove già esistono numerose esperienze di tentativi di recupero delle sale abbandonate da parte di associazioni culturali e gruppi di cittadini. Occorre dunque che il Comune di Roma, d'accordo con i Municipi, persegua questo obiettivo di capitale importanza culturale, sociale e d economica. (v. anche sito http://www.labsus.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4046&Itemid=40) Un obiettivo che invito l'assessore comunale e tutti gli assessori municipali alle politiche culturali a fare proprio”, conclude Sandro Lorenzatti.
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