Ostia - Si chiama ludopatia ed è una forma morbosa di attaccamento al gioco d'azzardo. Negli stati socialmente avanzati è ritenuta una patologia da oltre venti anni.

 

 

 

 

“Le vittime di questa malattia vengono colte dal desiderio irrefrenabile del gioco arrivando a situazioni gravi che possono tendere anche al suicidio. Le conseguenze della ludopatia sono catastrofiche tant'è che paragonare un tossicodipendente ad un maniaco del gioco non è tanto distante”, dichiara Alessandro Nasetti del Movimento 5 Stelle del municipio XIII.

 

 

 

 Le due categorie di tossici si muovono con le stesse smanie. Chi vive solo di gioco si chiude in se stesso, non ha più la mente lucida, si estranea dalla società e perde affetti familiari, stima in se stesso ed una barca di soldi.

 

 

 

“Oggi, anche il governo italiano, ha annoverato la ludopatia  come patologia curabile attraverso il servizio sanitario nazionale. Sembrerebbe una buona notizia. Invece no!

Nello stesso giorno in cui il governo vara questa campagna contro la tossicità da gioco, attraverso un emendamento del Pdl sulla legge di stabilità, si dà il via libera all’apertura di

nuove sale da poker, cancellando la norma che avrebbe fatto slittare i termini al giugno prossimo”, spiega l’esponente politico.

 

 

 

 

“Il gioco d'azzardo è sicuramente un bacino dove l'interesse economico delle lobby è fortissimo e l'interesse della criminalità organizzata è altrettanto veemente. Sarebbe troppo lungo stilare esempi per dimostrare la drammaticità di questa liberalizzazione, mi piace ricordare piuttosto i numeri in cui questi signori della morte vanno a pescare”.

 

 

 

Il giro di affari che il gioco si ritaglia nella nostra economia è di circa 80 miliardi mentre lo stato intascherebbe otre il 10% circa 9 miliardi. Il Pil aumenterebbe, l'entrate vedrebbero una svolta, i mercati torneranno a scommettere e poco importa se migliaia di persone l'anno cadranno nel baratro del vizio e altrettante famiglie conosceranno disastri economici. Tutto in nome della crescita, sacrificato al Dio Denaro. E allora? “Ci vediamo in parlamento. Sarà un piacere”, conclude Nasetti.