Ostia - Questo pomeriggio, 4 novembre, nel giorno della festa dell’Unità nazionale, presso il giardino di piazza Regina Pacis ad Ostia, l’associazione ‘Luna Nuova’ ha portato la targa di intitolazione ai magistrati uccisi dalla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.  “Nel giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, compreso quella contro le mafie, Luna Nuova ha voluto assolvere alla risoluzione votata all'unanimità dal consiglio municipale il 5 settembre scorso e mai attuata, che prevedeva appunto l’intitolazione del giardino a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi nelle stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio nel 1992”, spiega l’associazione in una nota.  “Giovedì 7 novembre, alle ore 10, presso l’aula Massimo Di Somma, è stato convocato il consiglio straordinario che all’ordine del giorno continuerebbe a negare l’esistenza del sistema mafioso e delle sue correlazioni sul Litorale romano, parlando genericamente di "criminalità organizzata e sostegno alla legalità". Per questo Luna Nuova ha voluto con il gesto di oggi richiamare nuovamente l’attenzione della classe politica locale e dell’opinione pubblica sul fatto che per la prima volta a Roma, dopo i 51 arresti di fine luglio, è stato imputato il reato 416bis del c.p. “associazione per delinquere di tipo mafioso””, prosegue la nota. Luna Nuova chiede che “durante il consiglio straordinario venga affrontata la questione delle contaminazioni mafiose sul Litorale e in particolare affrontato il problema del porto turistico, definito "un crocevia, uno snodo finanziario dove si incrociano i destini di tanti gruppi criminali". Non si devono più ripetere interventi come quelli attuati negli ultimi 10 anni sul territorio, con conseguenze devastanti per il suo sviluppo e la sua crescita economica, sociale e culturale, e che hanno consentito il radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso. Prima del “fare”, bisogna garantire che quel “fare” sia libero da ogni legame con i professionisti della mafia e dell’antimafia di facciata”, conclude la note.