Ostia, la senatrice Anitori lascia il M5S per il Gruppo misto: ‘punito’ il fratello Attilio. Sospeso per 6 mesi
Ostia – Attilio Anitori, fondatore nel 2006 del Movimento 5 Stelle di Ostia, è stato “sospeso per sei mesi su ‘base volontaria’” dai colleghi di partito. Una doccia fredda per l’esponente politico, venuto a conoscenza lunedì sera della decisione presa nei suoi confronti durante una riunione del gruppo. “Ci sono rimasto male, innanzi tutto sotto il profilo umano prima che politico”, ha dichiarato Attilio Anitori a Ostiatv. “Non faccio pertanto più parte dell’ufficio stampa M5S del Municipio X. Il motivo? La sospensione”, spiega, “non dipende dai miei comportamenti, visto che non ho infranto alcun regolamento, ma sta nel fatto che mia sorella, Fabiola Anitori, già senatrice iscritta al gruppo M5S, è passata nei giorni scorsi al Gruppo misto. E loro, adesso, ‘si sentono più tranquilli per la mia e la loro tutela’”.
“Personalmente ho accettato questa richiesta, incassando il ringraziamento di un imbarazzato ‘gruppo dei saggi’, anche se non riesco a comprendere come tale provvedimento possa ‘tutelarmi’ e quali siano le ragioni di incompatibilità! Credo invece che sia ovvio, anche alla luce di questo episodio, che il M5S del X Municipio debba ancora affrontare un percorso di maturazione democratica per il quale mi batto da anni”, prosegue l’esponente pentastellato. “Ho riflettuto se rendere nota o meno questa mia vicenda, ma ho poi ritenuto necessario divulgarla proprio perché la trasparenza è il tratto distintivo del M5S. E allora ‘che trasparenza sia!’. Insomma, ‘punito’ per la ‘disobbenienza’ di sua sorella?, chiediamo. “Sembrerebbe di sì. Io voglio Beppe Grillo come leader ma voglio essere libero di votarlo. Voglio poter alzare la mano e far valere la mia volontà. Occorre ristabilire metodi democratici. A questo proposito faccio riferimento all’articolo 67 della Costituzione che recita che ‘gli eletti sono liberi da ogni vincolo di mandato’. Bene, questo articolo è presente anche nello Statuto del M5S.
Per quanto mi riguarda si è ormai incrinato qualcosa. E francamente non so cosa farò, politicamente, al termine di questi sei mesi”. Qual è il fine di questi ‘provvedimenti’?, chiediamo ancora. “Già, risponde. La domanda dei cosiddetti ‘dissidenti’ è proprio questa: ‘Cui prodest?’ Ossia, a chi giova tutto questo? Si potrebbe pensare che a trarne vantaggio possa essere stato il partito del Cavaliere altrimenti, senza i voti dei grillini, il Pd avrebbe stravinto alle politiche dello scorso febbraio. Ma sono ipotesi. Addirittura siamo nella fantapolitica. Resta il dato che personalmente sono molto deluso e che il movimento, se continua così, finirà con il suicidarsi”, conclude Attilio Anitori.
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