Ostia, mafia: atterrato il boss estradato dalla Spagna Vincenzo Triassi
Fiumicino - Alle ore 17.20 è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, proveniente dalla Spagna, Vincenzo Triassi, ritenuto, insieme al fratello Vito, a capo di una vasta organizzazione criminale di stampo mafioso operante da anni sul litorale di Ostia. L’esecuzione del provvedimento è la prosecuzione dell’operazione conclusa dalla squadra mobile di Roma il 26 luglio scorso quando furono arrestati i capi e gli affiliati appartenenti ad una vasta ed agguerrita organizzazione criminale di stampo mafioso operante nella Capitale e, in particolare, nel litorale di Ostia. Nei confronti di questa organizzazione, formata dalle famiglie Fasciani e Triassi, tra loro contrapposte, il gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, aveva emesso 51 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Grazie alla collaborazione tra la polizia italiana e quella spagnola, il boss mafioso era stato rintracciato sull’isola di Tenerife, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza insieme alla moglie, e ristretto presso un penitenziario di Madrid in esecuzione di un Mandato di Arresto europeo emesso nei suoi confronti.
I soggetti destinatari del provvedimento cautelare sono ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, traffico internazionale di stupefacenti, infiltrazione nel tessuto amministrativo e corruzione. Va evidenziato che le indagini degli investigatori hanno consentito, per la quasi totalità, di fare piena luce sui componenti e sulle attività illecite poste realizzate dai clan mafiosi degli Spada, federati alla famiglia Fasciani, e dei Triassi, quest’ultima a loro contrapposta ed affiliata a “Cosa Nostra” siciliana. Da qui il nome dell’operazione “Nuova Alba” proprio al fine di evidenziare come l’indagine abbia potuto assicurare alla giustizia i capi, i reggenti ed i gregari delle famiglie mafiose più temute e potenti che operano sul territorio della provincia di Roma e a Ostia, restituendo luce ad un territorio nel quale era “calata la notte della città”, come ha affermato testualmente il gip del Tribunale di Roma nell’ordinanza, liberandola dalla cappa oppressiva della criminalità organizzata, che cerca di allungare i propri tentacoli in ogni tessuto produttivo al fine di acquisire il controllo e la gestione delle relative attività.
I due schieramenti mafiosi da diversi anni gestivano ogni tipo di attività illecita in alcune zone della Capitale e in particolare a Ostia diventata, negli ultimi anni, il fulcro di importanti interessi connessi alle lucrose attività della ristorazione e turistico-balneari. Nell’ambito dell’indagine sono stati raccolti importanti elementi probatori, totalmente recepiti dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno consentito di contestare, per la prima volta, il 416 bis, ossia il reato di associazione di stampo mafioso agli appartenenti alle famiglie Fasciani e Triassi dimostrando come le stesse, benché contrapposte tra loro, grazie alla forza intimidatrice ed al vincolo inscindibile creato nel corso del tempo, avevano esteso il proprio dominio anche in alcune zone della Capitale. In particolare, Vincenzo Triassi, insieme al fratello Vito, arrestato invece alla fine di luglio, si ritiene abbiano fatto parte di “Cosa Nostra”, precisamente alla famiglia dei Siculiana, ricoprendo insieme funzioni direttive nel territorio di Ostia, essendo incaricati, per conto della cosca Caruana-Cuntrera del controllo del territorio, della gestione delle attività delittuose di traffico di armi e di stupefacenti, del controllo delle attività economiche di balneazione e ristorazione nel litorale di Ostia e dei rapporti con i vertici delle altre organizzazioni criminali operanti nello stesso territorio, in qualità di luogotenenti dei Cuntrera.
AGGIORNAMENTO: Per il maltempo, problemi all'aeroporto di Fiumicino. Il volo con a bordo il "boss" Vincenzo Triassi proveniente dalla Spagna sarebbe stato dirottato in altro aeroporto. A quanto si apprende la sede scelta per l'atterraggio sarebbe quella di Ancona.
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